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Eva Simola

A Cagliari una retrospettiva su Eva Fisher

la mostra “SI ASPETTA LA LUNA – dialoghi tra i colori di Eva Fischer”

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Sino al 17 Ottobre al Palazzo della Città di Cagliari è visitabile la mostra “SI ASPETTA LA LUNA – dialoghi tra i colori di Eva Fischer”, retrospettiva di Eva Fischer, ultima testimone della Scuola Romana, che ripercorre tutti i momenti pittorici dal dopoguerra agli ultimi anni della sua vita.

 Il titolo della mostra è legato ad un episodio del 1954, immortalato da numerose testate giornalistiche anche internazionali, nel quale Eva si trovava a tarda notte in piazza Navona (Roma) per dipingere la Luna nel suo specchiarsi nella fontana, Luna che non arrivava ma che era attesa in un dialogo silenzioso tra il cielo e il cuore, dialogo bruscamente interrotto dalla curiosita’ dei passanti. “Si aspetta la Luna”, scrive velocemente la pittrice su una grande tela e il silenzio ritorna come l’attesa: una punta di ironia che forse cela molto di piu’ del suo significato immediato.

La mostra si snoda nei diversi piani del Palazzo, attraverso scale e passaggi che conducono a ben 140 quadri: camminando, salendo e scendendo sembra quasi di entrare nel vissuto di Eva dove le scarpe appese (simbolo di chi e’ stato fermato nel cammino della vita dalla shoah) insegnano che anche se una vita finisce ne rimane il valore rappresentato dalla bellezza dei colori e dai dettagli, bellezza della singola persona che non puo’ essere cancellata dall’orrore con la quale essa si e’ interfacciata nei campi di sterminio.

Eppoi c’e l’amore per il padre, Leopoldo, rabbino capo e talmudista, rappresentato da un taled deposto su una sedia, perche’ di lui seppur deportato dai nazisti rimaneva la presenza discreta e santa proprio come il mantello bianco che avvolge durante la preghiera, un abbraccio e un conforto rubato ma immortale grazie al ricordo. E ancora la madre, il marito … tante emozioni in mille colori.

Ad ogni piano e’ possibili leggere una interpretazione dell’artista da parte di chi l’ha conosciuta ed amata ma ogni visitatore e’ chiamato a sentire il rumore delle ruote della bicicletta di Eva perche’ Lei con la sua arte insegna ad andare oltre il dolore per vivere pienamente il presente che e’ fatto di tante piccole meraviglie come una Luna che tarda ad arrivare.


Fonte: Unione Sarda
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