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Gianfranco Murtas

Cagliari, almanacco civico 1905: la città en marche, la municipalità riconquistata (fra alti e bassi) da Bacaredda

di Gianfranco Murtas

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A Cagliari il 1904 si consegna al nuovo anno che arriva con una popolazione di 55.675 anime. La contabilità demografica, che sarà press'a poco replicata lungo i 365 giorni del 1905, ha registrato 1.512 nascite, 1.121 decessi, 325 matrimoni. Qualche curiosità statistica: in un quinto abbondante delle nozze celebrate tra municipio e parrocchia i coniugi erano entrambi analfabeti; i suicidi sono stati undici e tre gli omicidi; un decesso ogni quattro è stato causato da malattia: tbc - ben 99 casi, di cui un terzo a Villanova -, enterite acuta, polmonite acuta, morbillo, malaria, tifo, difterite, ecc. (e cioè - a spiegare l'eccetera - pertosse, febbre puerperale, pustola maligna, scarlattina, scabbia...).

Il grosso delle patologie mortali rivela le dimensioni delle piaghe di povertà che intristiscono Cagliari. Primavera umana - il settimanale socialista che si stampa ad Iglesias - ha evidenziato per l'ennesima volta, nel suo numero del 4 dicembre 1904, i limiti del programma amministrativo della giunta che fa capo ad Ottone Bacaredda (ma con Picinelli ancora sindaco): scrive che ci si è accontentati di un piano «edilizio ornamentale, per il quale non si badò mai a spese, trascurando i bisogni più sentiti dalla cittadinanza». E ancora ha denunciato l'abbandono di «centinaia e migliaia» di creature «fra il fango delle strade ed il miasma del vizio», bimbi ceduti ormai «alla più turpe passione, candidati alla delinquenza ed alla prostituzione».

Inadeguati, quasi marginali sono gli interventi a favore dell'istruzione elementare e professionale: «La classe lavoratrice - soggiunge l'organo del giovane PSI sardo - ammuffisce in sottani, vergogna d'un popolo, fornite di epidemie e d'immoralità».

Cagliari nel 1905 si presenta al mondo con i suoi vecchiumi e insieme, però, con quei tentativi di innovazione, di slancio modernista e sociale, di integrazione effettiva nella vita nazionale che davvero riescono a dare a tutti l’evidenza di una città “en marche”: al governo è Giovanni Giolitti, in primavera gli subentra Alessandro Fortis, dopo il fallito tentativo di Tommaso Tittoni e prima del ritorno dell’ “uomo di Dronero”. Una città che gode ancora del mito di trapasso di secolo e s’affanna ad ordinare il groviglio delle sue complessità… Si potrebbe dire od elencare, richiamando uomini ed eventi che entrano nel vissuto cittadino, a mo’ quasi di sommario d’un anno intenso: Miseria e socialismo. Circoli, teatro e carnevale fino alla quaresima. L’addio del professor Raccioppi e le prove d’arte di Andrea Valli. Il congresso nazionale degli agricoltori. I democristiani e l’altro lutto cittadino: se ne va il prof. Filippo Vivanet matematico ed umanista. Un'economia fra industria e commercio, l’area produttiva di Stampace basso e Sant'Avendrace. Il ministro Majorana, tocca poi al ministro Bianchi, il governo è benvenuto. Un programma per le case popolari e per la profilassi igienica. I ghibellini, la patria e i militari, le passioni e gli ideali. I turisti e il decoro modernista…

Sono i giorni, questi d’inizio gennaio, in cui anche L'Unione Sarda - il giornale dei liberal-cocchiani - affronta l'argomento “igiene pubblica” pubblicando, in ben quattro puntate e con grande evidenza grafica in prima pagina, la relazione socio-sanitaria stesa dal dottor Felice Ibba. I dati sono oggettivi ed allarmanti, non c'è che dire. Visti da destra come da sinistra essi non cambiano... Ma ad incalzare la politica dei moderati, indifferente (sembra) ai bisogni di chi sta peggio, sono i partiti dell'Estrema, repubblicani e socialisti soprattutto. Il 29 dello stesso mese è ancora Primavera umana a denunciare: «Mentre la tisi miete numerose vittime fra gli infelici che ammuffiscono nei sottani di Castello, di Stampace, di Villanova e della Marina, non abbiamo avuto un caso, un solo caso di tubercolosi in Sant'Avendrace, a Bonaria, San Bartolomeo, via XX Settembre, via Circonvallazione, Montixeddu, frazione di San Lucifero, San Vincenzo, la Duchessa, Is Istelladas dove anche le case della povera gente godono d'aria, di luce e di sole». È dimostrato: Cagliari può ben essere la "città della salute", ma di fatto è, per larga parte della sua popolazione concentrata nei quartieri storici, la "città della malattia", delle infezioni e dei contagi.

Perché così è la situazione abitativa del capoluogo, con teorie infinite di case basse e sottani bui ed umidi; mentre c'è chi, per contro, «ingrossa il proprio patrimonio con i fitti, che ricava dalle luride stamberghe, che sono una vergogna ed un'onta per Cagliari».


Miseria e sudiciume. Qualcuno ha segnalato, ad esempio, che alla vendita del sale, nei vari quartieri, provvedono in... cooperativa un gruppo di donne che vivono nei bassi dei rioni di centro (le quali s'approvvigionano dal magazzino e macinano a domicilio) ed una turba di ragazzini appunto «sudici e cisposi»; l'alternativa, non migliore, è lo spaccio presso alcuni negozi che nei cestini di vendita confondono il prodotto con ogni sorta di polvere in circolazione. E il prezzo al dettaglio è, nel frattempo, decuplicato.

«Coll'avocazione allo Stato delle saline si è guadagnato molto e la Direzione generale delle privative - scrive L'Unione Sarda del 21 gennaio - nulla trascura per dare ai suoi prodotti anche una certa eleganza esteriore. Dato il carattere industriale e commerciale assunto dalla Direzione generale [...] è sperabile che anche per il sale a Cagliari si possa ottenere, con un proporzionale aumento di prezzo, qualcosa di simile della vendita al minuto in pacchetti o sacchetti di pochi chili, così per il comune come per il macinato».

Sembra, e forse è, un piccolo problema rispetto ai molti e gravi che si cumulano nelle case delle famiglie proletarie (la maggioranza della popolazione). Ma esso è avvertito diffusamente, così come qualche spazio stanno pretendendo le distillerie - aziende radicate sul territorio soprattutto dell'hinterland cagliaritano, per altro povero - che la legislazione vigente penalizza. Domenica 29 gennaio, nei locali del Comizio Agrario, le rappresentanze dei produttori e commercianti, e specificamente appunto delle aziende vinarie, si sono incontrate per concordare un memoriale da rimettere all'on. Pantano, il presidente (repubblicano) della sottocommissione parlamentare che si occupa dei traffici marittimi. Discussione ampia e approfondita, dopo le relazioni del cav. Sulis - che guida l'Associazione Industriali e Produttori - e del collega Pirazzi Maffiola e l'illuminante intervento dei prof. Sante Cettolini, direttore della Scuola Enologica.

Tanto appare, ed effettivamente è, vitale e combattiva l'Associazione che riunisce industriali e produttori quanto mostra d'incepparsi, e soffre, l'Associazione degli impiegati civili che, a Cagliari come in ogni capoluogo di provincia, è una specie di Rotary ante litteram. Un luogo di incontro fra i dirigenti degli uffici periferici delle diverse pubbliche amministrazioni. È da un decennio circa, poco più, che funziona in città, fra alti e bassi, un tale sodalizio. Ora siamo nuovamente nella china: quasi all'agonia, si dice.

Si sa che le contribuzioni dei soci - non tutte puntuali in verità - hanno riunito un patrimonio mobiliare di oltre 10mila lire, ma che, nonostante ciò, la «bancarotta» - ecco la parola che corre più di frequente - sia alle viste. Lo spirito che caratterizza il momento è questo: delusione e frustrazione, rinuncia a proseguire, da una parte, orgoglio e volontà di ripresa dall'altra. Come se ne uscirà? Fra apatici e volenterosi chi avrà la meglio? Una quota mensile di 2 lire non può considerarsi davvero eccessiva, se posta in relazione ai vantaggi che l'appartenenza procura...

Alla fine a vincere sono gli ottimisti, trascinati dal cav. Felice Pigozzo, farmacista militare, massone e repubblicano con debolezze radicali, cacciatore, animatore di circoli ed iniziative le più varie... Sabato 7 gennaio sono ammessi una ventina di nuovi soci, vengono fissate le elezioni per il rinnovo delle cariche, si lancia l'idea di una cooperativa di consumo che funzioni da calmiere dei prezzi, esigenza sentitissima dalla popolazione, ceti medi compresi, ma cui l'Amministrazione civica risponde con l'inerzia...

Nella stessa giornata, all'ospedaletto cosiddetto "delle croniche", di lato alla porta Aragonese della cattedrale, si celebra la festa del protettore San Francesco di Sales. La messa, alle 8, è detta dal vicario generale mons. Raffaele Piras, prossimo vescovo mandato in Abruzzo. I membri della commissione amministratrice e le signore visitatrici (applicate volontarie all'assistenza) servono abbondanti colazioni alle ricoverate. La Prefettura ha mandato dolci e liquori, mentre una colletta ha fruttato 75 lire.

Lo stato dell'assistenza sanitaria non è granché buono neanche a Cagliari, nonostante la valentia degli operatori. Il problema è nelle strutture che non ce la fanno a smaltire la pressione della domanda di cure che viene non soltanto dalla città ma dall'intera provincia. Così è, ad esempio, per l'Oculistica, che ha da affrontare il drammatico problema del tracoma. Verrà presto un comitato con l'obiettivo specifico di un allargamento della sezione ospedaliera diretta dall'ottimo prof. Roberto Desogus: un ampliamento degli ambulatori e delle camere di degenza per cui si attiverà, fruttuosamente, una pubblica sottoscrizione...

Gennaio è mese d'avvio delle ricorrenze patriottiche destinate a tambureggiare l'intero calendario (lunedì 9 - anniversario della morte di Vittorio Emanuele II - le bandiere abbrunate si affacciano da tutti gli edifici pubblici) come di aperture degli anni "amministrativi" (s'inaugura quello giudiziario di Tribunale e Corte d'appello) e di riunione dei direttivi di diversi sodalizi per il rinnovo delle cariche interne (il 20 l'Amsicora conferma alla presidenza Guido Costa, con Gio.Maria Virdis vice e Enrico Castaldi segretario; il 24 è l'Ordine dei medici a confermare la leadership di Pietro Regoli, con Roberto Binaghi, Lorenzo Giunti, ecc. nel Consiglio). Ed è anche, gennaio, si sa, il mese del memento verdiano: la Società Corale che proprio dal grande di Bussetto prende nome e che nel 1905 è assuntrice degli spettacoli al Civico, la mattina del 27 guida la grande laica processione - con associazioni e scolaresche - che raggiunge lo square delle Reali dove, appunto nel quarto anniversario della scomparsa di Giuseppe Verdi, depone una corona di fiori ai piedi dell'erma innalzata, già alla vigilia del primo anniversario, fra l'esotico verde delle aiuole recintate. Il sindaco Picinelli reca, come d'uopo, il saluto dell'Amministrazione. Di sera poi, al Civico, discorso commemorativo del prof. Marcello Vinelli, l'economista che è stato - nonché l'ideatore e proponente di quel monumento - il primo direttore de L'Unione Sarda per tre lustri abbondanti.

E intanto sono già iniziati i divertimenti di Carnevale, o vanno programmandosi i cartelloni delle veglie danzanti e/o mascherate. Ogni spazio associativo è giustamente sfruttato dai soci ed afìcionados, dal Mario al Circolo universitario, dal Tersicore all'Associazione degli impiegati civili in recupero di fiducia in se stessa... Al Novelli vanno in scena la commedia Pellegro Piola - con i caratteristi Caddeo, Villasanta e Grimaldi - e la farsa Lucrezia Borgia. Sono tre quarti d'ora esilaranti, di schietto divertimento per il pubblico accorso numeroso.

L'Iris s'appresta al suo esordio - domenica 29 - con una festa danzante: fiori e luci, voglia giovanile di divertirsi e coppie scatenate nei balli fin dopo le cinque del mattino, e buffet di ristoro. Bisserà il 5 febbraio, con otto ore notturne di rinnovata fibrillazione carnascialesca.

Il prefetto ha diffuso il decalogo dei limiti: «È proibito alle persone mascherate di introdursi nelle case senza l'espresso consenso di chi le abita, di portare armi, bastoni, ed altri strumenti atti ad offendere, di accendere fuochi di artifizio e materie combustibili, di gettar proiettili o altra cosa qualunque che possa arrecar danno od incomodo altrui, di proferir discorsi o parole sconvenienti e di far atti oltraggiosi o che possano dar motivo a provocazioni e disordini...

«Sono proibite le maschere e i travestimenti indecenti... Per le mascherate allusive ed allegoriche i promotori dovranno presentare il programma all'autorità di Pubblica Sicurezza…».

Sono divertimenti che coprono tutto febbraio e sfondano marzo, Il tradizionale veglione di beneficenza organizzato per dar borse di studio agli studenti in difficoltà di tasca si svolge al Civico ed è giusta preparazione alla cerimonia di imberrettazione, con tanto di rector magnificus e pontfex maximus, con corte e coorte e, sul palcoscenico ristorante "eclettico". A proposito di giovani. Ogni iniziativa degli studenti, anche la più solenne, non manca mai di quel pizzico di allusioni provocatorie che sciabolano il dormiveglia di amministratori e presidi poliziotti, di convenzionali e paurosi. Figurarsi se la burla al vetriolo è degli studenti più grandicelli... Anche quest'anno, proprio in questi giorni, gli universitari si sono dati convegno, convocati da Gino Bernabò Silorata, ed hanno proclamato: «Nunc, baulosae, matricolae, lassate servas ad operas... serviles, et adscendite bastionis, ubi est lux aelectrica ad millenius, sicut canis et gattus, sicut russi et giapponenses semper guerram faciunt et turbant sonnos Marcelli et Picinelli divi... Sursum corda e Corda fratres conjungite semper cum virginibus. Omnis pulzella amare ed amari desiat, nam puellas bellas... et leggias, e dinarosas, nam denarus est Deus universi mundi, est causa causarum delitiarum...».

La rottura delle pentolacce liberty è consumata, nella lunga notte fra domenica 12 e lunedì 13 marzo, presso la sede associativa degli Impiegati (in via Barcellona 29, da dove il sodalizio sta per trasferirsi, con una gran festa di concerto e danze, nei nuovi locali di palazzo Carlomagno, nella via Roma: sarà sabato 9 dicembre): una contiene alcuni uccelletti che, pur storditi dalla luce, dal caldo e dal frastuono, prendono il volo fra le vaste sale, l'altra è colma di dolci e confetti destinati a chi non soffre di carie. Fra quadriglie (dirigono Costa e Pagniello) e ritmi d'orchestra, c'è tanto da raccontare...

Naturalmente, pur accarezzati dall'ebbrezza del calendario, i problemi sociali permangono tutti e aspettano soluzione: il presidente della Deputazione provinciale cav. Boi sollecita l'istituzione, a spese dello Stato, di cattedre ambulanti di agricoltura per circondario; all'istituto economico-giuridico dell'Università si discute del risparmio come motore dell'economia e lo studente Pietro Todde, laureando in Legge, tiene una conferenza sull'«origine e natura giuridica delle Casse di Risparmio»... Della piaga dell'accattonaggio si occupa, invece, il consiglio del Ricovero di mendicità, che ha un approccio forse rude ma non improprio alla questione: perché la vede come frequente rimedio "di comodo" di taluno, o locale o proveniente dall'hinterland (il «contado»), che preferisce farsi credere storpio e infelice piuttosto che lavorare. Senza dire poi dei tanti minori che sono, del pari, instradati nel falso mestiere dai genitori stessi...

Una «folla di cenciosi» raggiunge quotidianamente Cagliari ormai da troppo tempo, tanto da esser divenuta parte dell'arredo urbano. Sgradevole però. «La città si è resa complice di questi sfruttatori della carità con l'apatia, con l'acquiescenza, col dare l'elemosina al primo venuto senza indagare se egli ne sia meritevole», hanno osservato gli amministratori del Ricovero. I quali, volendo combattere il fenomeno che va a detrimento dei veri poveri, chiede il sostegno di autorità e cittadini per «avocare a sé le elemosine moralmente distribuite, coll'importo di esse dando ricetto a maggior numero di indigenti inabili al lavoro». Insomma, basta con la dispersione degli oboli, meglio convogliare le risorse per assicurare un più adeguato servizio di accoglienza dei veri bisognosi.

Intanto continua a crescere il saldo sul conto corrente acceso, ora sono già due anni, presso la succursale del Banco di Napoli in via Spano, dal comitato promotore del dormitorio pubblico. Siamo ormai a 14.731,79 lire (comprese 700 circa di interessi); alla conta successiva ad ottobre - si arriverà a L. 15.161,29, ancora per l'impulso dato all'iniziativa soprattutto della loggia massonica "Sigismondo Arquer".

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Domenica 23 aprile, al Circolo universitario - che ha da poco rinnovato la propria dirigenza, eleggendo Edoardo Mathieu presidente e Gino Bernabò-Silorata vice -, il prof. Andrea D'Angelo propone, con grande successo di pubblico, la sua Lectura Dantis puntando sul canto XXVIII del Purgatorio...

E a proposito di università. Martedì 7 febbraio è improvvisamente scomparso, a causa di una improvvisa emorragia interna, il prof. Francesco Raccioppi, titolare della cattedra di diritto costituzionale e preside della facoltà di Giurisprudenza, autore di numerose pubblicazioni scientifiche, fra cui Ordinamento degli Stati liberi d'Europa, Ordinamento degli Stati fuori d'Europa, La formazione storica degli Stati, Forme di stato e forme di governo, Commento allo Statuto del Regno.

Originario di Moliterno (Potenza), ancora giovane - aveva soltanto 43 anni - e sposato da pochi mesi appena con l'austriaca Elsa Hellmer, era figlio di Giacomo Raccioppi, storico lucano, consigliere di Stato e banchiere (più volte al vertice del Banco di Napoli come delegato governativo o supplente del direttore generale).

Intelligenza vivacissima: laureatosi neppure ventenne con una tesi sull'elettorato politico, s'era impiegato in varie amministrazioni pubbliche (LL.PP., Interni, gruppi di lavoro legislativi) ed aveva conseguito la libera docenza già nel 1894. Ordinario dal 1901 aveva fatto, meritatamente, una gran carriera.

I funerali si svolgono, giovedì 9, sotto una pioggia torrenziale. Nessuno manca però, né fra i colleghi docenti col rettore Ignazio Fenoglio, né fra i giovani iscritti ai corsi.

Con l'obiettivo di raccogliere offerte per un ricordo marmoreo del loro professore, ad iniziativa degli studenti si costituisce, poche settimane dopo, un comitato che commissiona il lavoro allo scultore Andrea Valli. A giugno lo scoprimento della lapide, in rettorato. Allora la personalità dell'illustre estinto sarà lumeggiata dal prof. Federico Cammeo.

Dire due parole sullo scultore Valli è giusto, perché il suo è uno dei nomi più riveriti nella Cagliari nuova che s'affaccia al Novecento con i suoi edifici borghesi e anche con il suggestivo (e accorato) "museo all'aperto" - dell'arte e delle memorie insieme - sul colle di Bonaria. Ha lo studio-atelier al piano basso del mastodontico palazzo Chapelle, in piazza del Carmine. Qui sono come in mostra decine di bozzetti, di plastici, statue e bassorilievi, in gesso o creta, che aspettano magari l'ordine della fusione in bronzo... Sul cavalletto - ultima forse in ordine di tempo - una scena evangelica, con Gesù davanti al sommo sacerdote Caifa, e sullo sfondo l'affollata gradinata del tempio di Gerusalemme...

Un manifesto del sindaco, ad aprile, notifica alla cittadinanza l'aggiornamento delle tariffe delle vetture di piazza entro la cinta urbana nell'arco d'orologio dalle 6 alle 24: £. 2,50 la vettura a un cavallo, £. 5 se a due, a trattativa i servizi superiori all'ora e quelli fuori del perimetro cittadino.

Sabato 22 e poi ancora mercoledì 26 dello stesso mese il direttivo dell'Associazione Produttori (Commercianti) ed Industriali (Sulis, Ferrari, Miorin, Binda, Dessì, Signoriello, Simonetti, Vannucci, Zedda) discute in merito all'imminente congresso degli agricoltori italiani. La prevalente attenzione dei partecipanti va allo scadimento qualitativo del servizio postale e della distribuzione della corrispondenza ed ai promessi (o minacciati) adeguamenti tariffari delle Ferrovie secondarie create proprio per giovare all'agricoltura: in meglio per le merci in genere e per un traffico medio di 900 vagoni, in peggio per i prodotti del suolo e per un traffico di circa 6.000 vagoni.

Anticipata da un banchetto serale organizzato alla Passeggiata coperta, il 1° maggio si apre, al Viceregio, l'assemblea nazionale degli agricoltori (od operatori agricoli che dir si voglia). Circa 400 gli intervenuti, per la metà provenienti dal continente.

Tutti si sono dati da fare per assicurare la migliore accoglienza degli ospiti, dal prefetto al sindaco, dalla Deputazione provinciale agli imprenditori che di case ne hanno spesso più di una e capiente quanto basta, e possono integrare la ricettività di alberghi e locande.

Presente anche il ministro Rava, titolare del dicastero di Agricoltura Industria e Commercio, le relazioni investono questioni al centro dell’interesse della categoria (e dell'economia nazionale): "Della convenienza e della possibilità di estendere le irrigazioni nel mezzogiorno d'Italia e nelle isole", "Il problema dell'agricoltura meridionale e il compito delle stazioni agrarie", "Foraggi e cereali nel mezzogiorno", "I monti frumentari e il credito agricolo in Sardegna" (relazione, quest'ultima affidata al prof. Cettolini)...

Se nel quasi decennio che segue il 1840 i congressi «furono pretesti per riunire tutti i liberali d'Italia a Torino, Pisa, Milano, Padova, gettando le basi dell'unificazione della patria» - osserverà a fine lavori il direttore della Scuola di enologia -, adesso sembra aumentare l'importanza da assegnare a questioni specifiche, come ad esempio quella zootecnica, mentre nell'Isola irrompe, forse prevalente su tutte, la questione viticola.

Le sedute di discussione sono intervallate da ricevimenti (al palazzo della Provincia, al Civico) ed escursioni extra moenia: ora ai poderi Vanini e della Società Agricola Comense (a Su Loi, Capoterra), ora alla Villa Muscas sede dell'Enologica a Sant'Alenixedda (quando il prof. Cettolini invita i ragazzi a mostrare al ministro i calli alle mani, prova evidente dell'impegno di studio-lavoro), ora nel Campidano e poi a Monteponi di Iglesias, ora nel Sassarese. Non manca, naturalmente, la puntata sul folclore religioso di Sant'Efisio e la visita alla città, con soste al museo archeologico ed alla torre di San Pancrazio.

A maggio viene pubblicata la statistica dei movimenti migratori territoriali, distinti fra permanenti e temporanei. Dalla Sardegna sono emigrati all'estero, nel corso del 1904, ben 4.572 residenti (erano 2.436 l'anno prima): 263 per i paesi transoceanici e 4.309 per l'Europa o l'area mediterranea. La provincia di Cagliari assorbe quasi il 70 per cento del movimento con 2.772 partenti, di cui 184 per le Americhe e 2.588 per il vecchio continente ed il Mediterraneo.

Nei giorni a ridosso della Pentecoste, i democristiani («democristi») di Cagliari festeggiano l'ottavo compleanno della loro costituzione in circolo. Marcia collettiva alla volta di Monserrato, con fanfara e scorta dei soci dell'operaia cattolica e di altri sodalizi amici. Superato il passaggio di Pini - per una rapida bicchierata offerta dal sindaco Carta - ecco finalmente l'arrivo a Pauli. Parlano gli studenti Caboni, Tanas e Dettori, che illustrano alla popolazione il programma dc. Altre necessarie bicchierate (offrono stavolta il sig. Efisio Nonnoi ed il presidente della Società Sant'Ambrogio) e ritorno a casa. Domenica 21 maggio, nei locali del Circolo, in via San Domenico 9, conferenza di mons. Giuseppe Miglior.

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I "sinistri" cattolici sono soprattutto giovani. Non pochi di loro, iscritti a Giurisprudenza ed a Medicina, sono nel novero di quelli che hanno appena visitato le dolenti realtà umane dei bagni penali e del frenocomio, accompagnati dai professori Conti e Biondi, ordinari rispettivamente di diritto penale e medicina legale.

Ancora in tema di università. Un gravissimo lutto colpisce ancora a giugno il corpo docente dell'Ateneo Il prof. Filippo Vivanet - uno dei nomi più illustri della cultura, non soltanto accademica, dell'intera Sardegna - muore mentre, di mattino presto, si reca verso la stazione ferroviaria. Un malessere lo ferma al caffè Indipendenza. Subito soccorso con un cordiale, pare abbia ripreso le forze, ma quando è verso la piazza Yenne, ad un passo dal monumento a Carlo Felice, stramazza al suolo: «congestione cerebrale», si dirà. Inutile l'intervento del dottor Cugusi presso la farmacia Delrio.

Cagliaritano laureato in architettura civile, professore aggregato al collegio di Lettere e filosofia, straordinario di algebra complementare, geometria analitica e calcolo differenziale, nonché storico e critico letterario, ecc., è stato per quattro decenni uno dei nomi di maggior richiamo della saggistica universitaria e no.


Sarà ricordato pochi giorni dopo la scomparsa, il 21 giugno, nell'aula magna dell'Ateneo, dove rettore, professori e studenti (liceali inclusi con il preside Tiretti) ed un buon numero di autorità amministrative, militari, giudiziarie, nonché di notabili ed industriali si danno convegno per onorare il prof. Fais, ploaghese come il can. Spano, presidente del Collegio degli ingegneri ed architetti, cui consegnano pergamena ed insegne della commenda mauriziana conferitagli dal sovrano.

È proprio del compianto prof. Vivanet l'«iscrizione dedicatoria» al collega di Scienze. Uno dopo l'altro parlano forse in dieci, fino al prof. Picinelli («Voi sacrificando gli onori altissimi, attratto dall'amore dell'isola natia, lasciaste l'Università di Bologna e veniste a dispensarci i lumi del vostro alto sapere, veniste per illustrare il nostro Ateneo e la città che vi considera come suo concittadino... Voi, illustre maestro, siate ancora per anni conservato alla benemerenza della cittadinanza cagliaritana», è il riconoscimento e, insieme, l'augurio del sindaco) ed altri ancora, prima che il festeggiato dica a tutti il suo grazie. Poi sono baci, abbracci e strette di mano. Gli studenti, a fine cerimonia, gli danno la posta, volendo ancora dichiarargli stima ed affetto, ma egli si ritrae, quasi nascondendosi in rettorato.

Nella stessa gran giornata, un’altra festa, questa magari più domestica, fa felice un altro docente che nella Cagliari d'inizio secolo sa lasciare una traccia: è il prof. Luigi Cattaneo, direttore del regio ginnasio Siotto Pintor, a Castello. L'occasione è l'onomastico, e per i suoi collaboratori basta per allestire un banchetto con tanti brindisi d'augurio.

Sul fronte della microeconomia locale sono tre gli episodi che si segnalano a metà anno, ad iniziare dalla chiusura della rivendita delle privative nella via Manno («la principale arteria della città»).

Erano a disposizione dei clienti - in quel punto che fra le chiese di Santa Caterina alessandrina e Sant'Antonio abate sembra più trafficato della cattedrale - tutte le qualità di tabacco, per soddisfare ogni gusto ed ogni portafogli. Ma il locale è dovuto tornare al proprietario e la licenza sarà messa a nuovo concorso...

Negli stessi giorni, presso il palazzo dove ha studio e dimora l'avv. Enrico Nonnoi, nella parte inferiore della via Baylle, si riunisce l'assemblea dei soci dell'Associazione Produttori Commercianti ed Industriali per l'approvazione del rendiconto 1904 e del preventivo 1905, nonché la surroga di alcuni consiglieri. È l'occasione buona per rifare anche un po' di storia. Il presidente Sulis ricorda l'ostilità con la quale il sodalizio fu accolto (o subito) in città, una ostilità poi progressivamente alleggeritasi ed ora quasi scomparsa, mentre la rivista mensile curata dal consigliere Nonnoi accredita di valore l'Associazione fra le pubbliche amministrazioni e non soltanto fra gli operatori economici.

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Particolarmente apprezzati sono anche gli altri studi andati in stampa, ed in particolare la relazione dell'ing. Ferrari - rappresentante di varie case produttrici di macchine agricole, vinicole ed olearie - sui servizi marittimi e quella sulla distillazione, il dazio consumo e l'elettrificazione delle tariffe ferroviarie secondarie.

(A fine luglio verrà il rinnovo delle cariche interne: conferma per il presidente Sulis ed il vice Ferrari in abbinata con Antonio Cocco, cassiere Cesare Fantola, segretario l'avv. Battista Bontà in sostituzione del dimissionario Miorin. Non mancherà, nella circostanza, un ordine del giorno di felicitazioni al prof Bacaredda tornato dopo cinque anni alla prima magistratura civica: sarà «per Cagliari un nuovo passo nella via del suo progresso»).

Il terzo momento clou - questo però è... veramente clou - è l'inaugurazione, finalmente, dello stabilimento gigante della Semoleria Italiana, nel viale La Playa. Presente l'amministratore delegato della società genovese ing. Cristoforo Bozano e l'ing. Bagnasco, che è il responsabile della costruzione, con il cav. Efisio Gariboldj ed il direttore tecnico Cardini si danno convegno nel grande spiazzo tutte le maggiori autorità cittadine, l'arcivescovo Balestra compreso, e con tanto di canonici Canepa e Puxeddu al seguito.

Il saluto ufficiale viene pronunciato nel reparto macchine; quindi un fischio acuto e prolungato annuncia l'entrata in funzione dei poderosi produttori di forza. In mitra e cappa monsignore benedice ambienti e macchine. Il fotografo Nissim immortala la scena.

Segue la visita, piano dopo piano, dell'intero complesso: dopo il camerone delle macchine e dei cilindri, tocca alle buratterie (secondo piano), quindi ai plancister ed ai buratti (terzo piano), ecc. Il prefetto porta l'apprezzamento del governo e specialmente del ministro Rava.

Ancora industria. Ai primi di luglio inizierà la sua attività, nel viale Sant'Avendrace, anche il Saponificio e Stearineria Sardegna di Vincenzo Grauso e C. Il prodotto piace e la ditta allarga velocemente la sua quota di mercato.

Di contrasto al carovita che falcidia redditi medi e bassi si parla abbondantemente a giugno. Dopo soltanto due mesi di vita la cooperativa di consumo costituitasi in città è, infatti e purtroppo, già in crisi. Essa era nata con i migliori propositi: acquistare all'ingrosso e rivendere al minuto agli associati, ottenendo forti economie negli approvvigionamenti, visti i volumi trattati e la semplificazione dei passaggi fra produzione e consumo, nonché maggiori guarentigie circa la qualità delle merci.

L'esempio lo fornivano le cooperative sorte a Milano e Torino, ancora resistenti e procedenti anzi a gonfie vele, nonostante la moria che nell'ultimo quarto di secolo aveva colpito il settore, riducendo di un buon terzo il numero delle società.

A Cagliari sono stati circa 200 i cittadini di buon volere che fin da febbraio hanno messo nero su bianco un articolato statuto e che due mesi dopo (sabato 15 aprile per la precisione) hanno formalizzato, con l'elezione delle cariche sociali, l'inizio dell'attività. L'assemblea presieduta dal prof. Viola, con l'intervento del notaio Priamo Collu, si è svolta - presenti 66 soci - nei locali dell'Associazione degli impiegati civili. Questo il primo Consiglio d'amministrazione: Pietro Viola (eletto poi presidente), Enrico Fadda, Ernesto Fumagalli, Salvatorangelo Ledda, Serafino Marchetti, Antonio Mulas, Gaetano Montorsi, Felice Pigozzo, Paquito Malaguzzi (che è il presidente della Società cooperativa fra professionisti e impiegati).

Ed inoltre, sindaci: Cesare Bossaglia, Cesare Curti, Giovanni Marcello, Guglielmo Montesanti, Vittorio Tordelli, e probiviri: Luigi Bonello (si tratta dell'intendente di Finanza), Salvatore Palomba, (Giuseppe Sanna-Randaccio).

Nel giro di poche settimane, gli aderenti - sottoscrittori di una o più quote - sono arrivati a 250. Ma ecco, subito, la crisi. Il 10 giugno la rinuncia prima dell'uno, poi dell'altro, poi dell'altro ancora, e nel direttivo è rimasto alla fine soltanto il presidente. Il quale, per la surroga dei dimissionari, procrastina, di giorno in giorno, la convocazione della plenaria. Finalmente, il 2 luglio, al ridotto del Politeama, il nuovo atto della commedia-reality: si vota, all’unanimità, la sfiducia al presidente. Segue l’indizione di nuove elezioni. Il 30 luglio e poi il 3 agosto...

Appena insediato, il nuovo Consiglio (il cui uomo forte è il vicepresidente Giulio Scano) si attiva per aumentare le adesioni, incassare i valori delle azioni sottoscritte (a fine anno quantificate in n. 405, per oltre L. 4.000 di capitale, ma versate per un quarto soltanto), diffondere circolari e schede...

È sotto gli occhi di tutti il gran movimento anche edilizio che, nell'area oltre la piazza del Carmine fin verso la periferia di nord-ovest dell'abitato, sta cambiando i tradizionali assetti del territorio, facendo già immaginare un boom di produzione industriale, di posti di lavoro e di salari... 

Sarà del 2 ottobre il seguente articolo dell'Unione Sarda, sotto il titolo di "Per l'ampliamento della città":

«Sono ben naturali e legittimi la soddisfazione e l'orgoglio dei cagliaritani nel constatare i continui mirabili progressi della città in tutti i campi dell'attività umana. E una nuova vita, più giovane e sana, che ferve tumultuosa e sveglia e agita la vecchia città addormentata presso il mare; trasforma le antiche abitudini del gretto provincialismo in cui era chiusa la nostra Cagliari e le apre un avvenire grande, che di lei farà un centro moderno di prim'ordine.  

«Basterebbe esaminare lo sviluppo industriale, davvero mirabile, della città, in questi ultimi anni, per poter affermare con sicura coscienza che, e per la naturale evoluzione delle cose, e per l'attività alacre della cittadinanza e per merito di un'amministrazione come la nostra, intelligente e oculata, questa speranza diventerà una realtà. Appunto nello sviluppo industriale sta il grande avvenire della città.  

«Mentre una ventina d'anni fa poche e misere erano le industrie cittadine, oggi nuove imprese, quasi quotidianamente si tentano e si affermano vittoriosamente, con benefici immensi per tutta la popolazione, specialmente per quella lavoratrice.

«Difatti la regione San Pietro è ormai una vera zona industriale perché è proprio là che stanno sorgendo tutte le nuove industrie cittadine.  

«Quindi bene fece l'amministrazione comunale, quando per evitare che si fabbrichi a casaccio, senza un criterio direttivo, affidò al chiarissimo ing. Francesco Sanna-Manunta lo studio per l’ampliamento della città nella regione S. Pietro.

«In tutte le città moderne furono tracciate, prima che si cominciasse a fabbricare, le strade dei nuovi rioni: così si farà anche a Cagliari, per il rione industriale di S. Pietro. In questo modo si eviteranno non solo gli insulti all'estetica, ma anche gravissimi danni alla stessa vita commerciale e industriale dei nuovi rioni, i quali sorgeranno con un criterio tecnico e moderno, rispondente ai veri bisogni della città, avranno vie larghe che romperanno di tanto in tanto gli isolati, rendendo così più facili e rapide le comunicazioni ed i trasporti».

*


La mattina di lunedì 10 luglio sbarca in porto, proveniente da Livorno, il ministro delle Finanze Majorana. Visita le saline di Stato e gli angusti uffici dell'Intendenza (che si spera di trasferire presto altrove). Raggiunge poi il palazzo della Provincia dove riceve le autorità locali: il sindaco Picinelli, il presidente della Deputazione provinciale Boi, il deputato Antonio Scano.

Appassionato cultore di storia medievale, di sera visita il museo archeologico e sale fin sulla più alta terrazza della torre di San Pancrazio. «Uno dei panorami più belli che abbia mai visto», confida ai vicini. Si porta quindi al bastione di Saint Remy: percorre la navata centrale della Passeggiata coperta in compagnia dell'on. Scano, suo buon amico, ed è poi al porto, per imbarcarsi alla volta di Tunisi.

E siamo già in piena estate. Mentre migliaia di cagliaritani si riversano nelle spiagge di Giorgino, anche in città, la sera, lo spirito di stagione trova luogo e modo di dar pubblico beneficio. All'Elvetico, sotto i portici di via Roma, ad esempio, è senz'altro spettacolo di qualità quello offerto dalla coppia Flora-Minervini, con bell'afflusso di spettatori. Grazia e gaiezza, umore piccante e allegria continua... Il maestro Sanna, presente come sempre, porge una sua canzonetta-macchietta che il "seratante" esegue al meglio.

Più austere ma altrettanto godibili sono le serate proposte dalla Corale Santa Cecilia. Il suo programma - che continuerà anche nei prosieguo d'anno - comprende pezzi come la Missa del maestro Perosi in onore di San Lorenzo o il Te Deum di padre Giovanni. Luoghi di esecuzione: la parrocchiale di San Giacomo, il duomo stesso, la sede della Corale Verdi...  

Tonato in municipio (da cui, in verità, non si è mai staccato, confermando sempre la sua presenza e in Consiglio e in giunta), ma stavolta con le funzioni di sindaco, Ottone Bacaredda pare guardare con nuova sensibilità ai bisogni dei ceti più poveri. Ad agosto fa deliberare l'avvio di un'inchiesta sulle condizioni Igieniche ed abitative della città con uno sguardo particolare ai sottani -, cui provvederanno i colleghi Barrago (assessore delegato) e Lippi, nonché i consiglieri Enrico Sanjust di Neoneli e Zara, I 'ingegnere capo Giardi e l'ufficiale sanitario Luigi Brotzu (al quale è affidata la segreteria della commissione).

L'opinione Pubblica di cui L'Unione Sarda si fa eco spinge perché la costruzione delle case popolari non sia lasciata all'iniziativa esclusiva delle imprese private, ma veda anche una diretta partecipazione dello stesso Comune. Si ipotizzano abitazioni da dare a bassa pigione a famiglie con minor reddito ed altre magari a piano superiore - a più elevato canone d'affitto - da assegnare a nuclei familiari meglio forniti di mezzi. C'è anche chi propone l'apertura di una pubblica sottoscrizione (sulla base di quote da mille lire) onde costituire un capitale di base per una società ad hoc che possa avviare un coerente piano edilizio volto ai ceti popolari...

Se questo è quanto bolle in pentola nel Municipio, a poche decine di metri di distanza - al Viceregio cioè - la Deputazione provinciale è alle prese con le dimissioni e la rielezione del presidente. All'origine della restituzione della carica dell'avv. Eugenio Boi è stato soltanto un eccesso di delicatezza dell'interessato, per il voto dell'Aula che, circa il sussidio di 4.000 lire da concedersi o no al Consorzio antifillosserico è stato difforme dalla sua proposta. 

Di salute pubblica - tema ricorrente nel dibattito cittadino - parla, ai primi di luglio, anche il prof. Oddo Casagrandi, direttore dell'Istituto di igiene e prossimo rettore dell’università. Con l'efficace supporto di proiezioni, egli punta i riflettori, in particolare, sulle conseguenze che la malaria provoca in masse molto ampie di popolazione, a Cagliari e nell'intera Isola. «L'igiene ha proclamato l'uguaglianza degli uomini dinanzi alla morte, dimostrando - sostiene l'illustre cattedratico - che tutte le malattie infettive che colpiscono tante vittime prematuramente, 360mila annualmente in Italia, possono evitarsi». Argomenta poi come il danno economico sia stato ufficialmente quantificato in ben 126 milioni di lire, fra tubercolosi e malaria, e precisa infine, al riguardo, come ogni anno in Sardegna muoiano ben 1.500 persone di tbc, e peggiori ancora siano le risultanze della malaria, se soltanto nella provincia di Cagliari a soccombere sono addirittura in 1.200 (si tratta del 31,4 ogni diecimila residenti, contro il 23,1 del Sassarese), fra i 15.000 del dato nazionale, che rimanda a una popolazione di 500.000 infetti!

Un nuovo grave lutto colpisce la città domenica 25 luglio. Scompare il maggiore generale della Riserva Carlo Castelli, discendente da una famiglia che s'è tutta offerta, nel tempo, alla causa unitaria. Medagliato nelle campagne del 1860, '61 e '66, s'era arruolato volontario, giovanissimo, nei cavalleggeri ed era poi passato alla Benemerita. A Cagliari, prima come tenente colonnello poi come colonnello, aveva comandato la Legione dei carabinieri. C'è chi lo ricorda per la sua autorevolezza, tale che bastò la sua presenza, nei giorni caldi della sommossa provocata dalla crisi della Cassa di Risparmio, nel 1887, quando dalla truppa erano stati anche esplosi dei colpi mortali sui tumultuanti, per sedare gli animi, ottenendo dai militari la più serena comprensione del momento, e quindi il loro ritiro.

Onde consentire al reggimento di essere puntuale in caserma alle 9, i funerali - con la partecipazione di ufficiali e truppa - si svolgono all'alba...

Altre lacrime sono piante dalla città, ai primi di agosto, per le vittime del crollo del palazzo della Pretura, in costruzione nella piazza Martiri. Per molti giorni tutti partecipano, con la concretezza del soccorso materiale, alla sorte diventata tremenda di diverse famiglie... La loggia "Sigismondo Arquer" devolve 150 lire... Né - fedele all'ideologia filantropica che ne anima la presenza - mancherà il contributo della stessa loggia, e del suo capitolo R+C, come pure del Conclave Massonico (che a livello regionale riunisce gli altri gradi del Rito scozzese) per i terremotati calabresi che a fine anno richiameranno la solidarietà dei cagliaritani... Sarà allora il cav. Enrico Pernis - prossimo Venerabile della loggia, ma già capo in pectore a presiedere il locale comitato che raccoglie le offerte e le gira - 1.750 lire, 1.000, 800... - a chi, nella capitale, coordina gli interventi di soccorso.  

La ripresa settembrina vede susseguirsi, in città, vari episodi che giocano fra il social-culturale ed il militar-patriottico.  

Lunedì 4 i soci della Corale Verdi avviano la discussione sul nuovo statuto interno. Coristi ed abbonati deliberano anche la ristrutturazione della sede sociale (al civico 9 del viale Regina Margherita). Il noto pittore Antonio Ghisu viene incaricato di dipingere il voltone e le pareti di fondo della sala concerti: verranno fuori alcune scene dell'Aida e del Falstaff.

L'11 vengono rinnovate anche le cariche interne: presidente è eletto Raimondo Tuveri, suo vice Giuseppe Favarolo, segretario Carlo Napoli con vice il figlio Mario, cassiere Romeo Vadilonga ed esattore Attilio Servetto, consiglieri Raimondo Marcialis, Vincenzo Martirano, Ernesto Boasi, Aristide Sormani, Angelo Arrais.

E intanto proseguono le prove del grandioso Te Deum che sarà cantato in duomo nella solennità di Santa Cecilia...

*  

In città si danno appuntamento per il loro congresso nazionale, i maestri elementari di tutt'Italia. Al centro del confronto la condizione giuridica ed economica (veramente alla fame) degli insegnanti ma, insieme con l'urgenza sindacale, s'impone all'attenzione di tutti la necessità inderogabile della laicità dell'ordinamento scolastico.  

L'occasione si rivela da subito eccezionalmente favorevole al maturare, anche in seno alla classe magistrale isolana, di un'istanza "politica" altrove già evoluta. Lo rileva una parte della stampa che segue i lavori assembleari presieduti dal ministro Bianchi e, naturalmente, è proprio quanto enfatizza quella più decisamente collocata all'Estrema. Così come La Lega - periodico socialista - che, confortato dall'esito del battagliero congresso, osserva: «Le nostre maestre hanno pure appreso che, fra le loro colleghe del continente, vi sono degli spiriti indomiti, ribelli al male, animati da una fede salda e incrollabile, che dà affidamento di maggiori e più sicure vittorie nell'avvenire.  

«La maestra Mariani di Torino è stata la più calda sostenitrice dei diritti della donna; essa ha trionfalmente dimostrato assurda l'inferiorità della donna ed ha strenuamente sostenuto il pareggiamento degli stipendi. Ma dove la Mariani si è mostrata ammirabile [...] si è nell'affermazione recisa che male si educa il fanciullo se alla educazione razionale si vuoi sostituire il confessionale. L'educazione religiosa, afferma la Mariani, è quanto di più dannoso, quanto di più deleterio si possa infiltrare nell'animo...».

Dalla scuola all'esercito, da una istituzione-cardine dello Stato postrisorgimentale, ad un'altra che, anche nell'immaginario collettivo, rappresenta il luogo delle certezze, in mezzo a tante situazioni precarie, di quella che potrebbe già iniziare a definirsi l'"Italietta" giolittiana... Lunedì 18 il 42° reggimento fanteria lascia Cagliari per raggiungere Caserta, sua nuova destinazione. Applaudito da due fitte ali di folla, imbarca alle 23 sul "Florio", piroscafo della Navigazione Generale Italiana apposta noleggiato.

Il giorno avanti i saluti e i vermouth d'onore si sono sprecati, prima nell'ufficio del comandante la Divisione militare comm. Bertoldo, poi al Circolo militare. Tanti «evviva Cagliari», nel rimbalzo di altrettanti «evviva il 42°» chiudono, dopo quattro anni, l'esperienza sarda di almeno duecento militari, giovani e meno giovani, al comando dell'ottimo col. Cisterni.

Il giorno prima sono arrivati il 58° e 57° (questo secondo destinato a Sassari), insieme formanti la brigata Abruzzo. Colonnello, tenenti colonnello ed aiutanti maggiori in 1.a disciplinano arrivo e insediamento nella caserma Carlo Alberto di Buoncammino.

Il 20 è festa nazionale civile: si celebra il 35° anniversario della storica breccia. Alle cantonate della città è stato affisso un manifesto del Grande Oriente d'Italia: «Stolto o ingannatore chi dice essere cessato il pericolo clericale; di là delle alpi una lunga pertinace vittoria colta ne ruppe la servitù; in Italia le insidie e le blandizie del clericalismo, reso più audace dalle sue forze straniere calate fra noi a rifugio e conquista, sfruttando le paure e le viltà conservatrici, minacciano di travolgere ogni libera aspirazione...».

Ma più che le liturgie patriottiche quest'anno all'attenzione dell'opinione pubblica sembra imporsi, nella fatidica data, il dolore per il tragico terremoto che ha appena colpito la Calabria, ennesimo di una lunga serie storica. C'è chi ne fa l'elenco: 1783, 1804, 1854, 1857, 1894...

Anche a Cagliari - se n'è accennato - si è costituito un comitato pro-vittime, mentre il circolo cattolico San Saturnino organizza una passeggiata per la città (per raccogliere fondi e derrate e vestiario, strada dopo strada). Così alla nuova terrazza del bastione debutta la banda del 58° fanteria, seguita dagli orfeonisti civici e dalla Corale Verdi: il ricavato della vendita dei biglietti è naturalmente girato alla cassa comune di soccorso. Così sarà per un mese almeno. A metà ottobre il vicario generale lancerà un appello alle parrocchie dell'archidiocesi, e subito arriveranno le prime offerte: 50 lire dalla cattedrale, 142 da Sant'Anna, 28,32 da Sant'Eulalia, 31 da San Giacomo, ed ancora da Sant'Antonio abate, da canonici e parrocchie dell'hinterland...

Dopo il periodico incontro dell'arcivescovo Balestra con i suoi suffraganei di Iglesias, Nuoro e Ogliastra - i monsignori Ingheo, Canepa e Paderi -, cui è seguito, il 26 ottobre, il pellegrinaggio alla chiesetta di Buoncammino, ogni pensiero dei responsabili ecclesiali è volto, nella stagione liturgica, alle celebrazioni in onore di San Saturnino martire, patrono della città. Ai quattro ordinari della provincia ecclesiastica si aggiunge, per l'occasione, anche il metropolita di Oristano mons. Tolu.

Venerdì 3 novembre l'arcivescovo e mons. Canepa (che già da quattro anni guida la diocesi di Nuoro) partecipano, con i capitolari, le rappresentanze parrocchiali, i seminaristi e molti fedeli, ad una mesta processione, alla volta del cimitero di Bonaria, per le novembrine onoranze ai defunti.

Sant'Anna, il Filologico e le scuole

La chiesa di Cagliari è vitalissima, pur se non mancano insufficienze e contraddizioni. Ne sono esempio clamoroso le diffidenze che accompagnano l'iniziativa dei giovani democristiani al seguito del dottor Virgilio Angioni. Limiti a parte, comunque, è intenso e diffuso lo sforzo di promozione spirituale e di carità dei diocesani, né manca, fortunatamente, una crescente sensibilità ai valori dell'arte e del decoro estetico delle chiese. Così avviene a Stampace, nella cui parrocchiale ormai stanno per cominciare i grandi lavori di abbellimento con stucchi e festoni da applicare a volte, pareti e cappelle, oltre che al grande presbiterio ed al retrostante catino. L'incarico è stato affidato al cav. Rodolfo Gambini, un esperto artista che ha studio in Alessandria e Milano.

Il calendario continua intanto a dettare i suoi appuntamenti: con l'inizio di autunno riprendono le lezioni. Accanto alle scuole pubbliche c'è anche un istituto privato - il Lamarmora - dapprima ospitalo presso il Circolo Filologico (quello che, nella sede di via Azuni, organizza i corsi di lingue straniere per giovani e per commercianti che vogliano far affari con l'estero), poi nell'abitazione dello stesso direttore e fondatore prof. Roberto Usai, docente di lettere italiane.

Il Lamarmora cerca di accreditarsi come l'ideale per il "recupero" di anni persi, offrendo un aiuto ai ragazzi che cercano la licenza ginnasiale inferiore e/o superiore, come della scuola tecnica fino all'ammissione all'istituto tecnico.

Fra Dettori e Martini, Siotto e Cima, la temperatura rivendicativa che si registra nelle schiere degli adolescenti cagliaritani è alta. Numerose le cattedre scoperte, ancora a novembre ed a dicembre. Il ministro che pur promette di provvedere, tarda nelle assegnazioni degli incarichi e gli studenti protestano scendendo in sciopero.

Intanto è rimbalzata in città, da Palermo - dove è in svolgimento il congresso nazionale della Dante Alighieri - una buona notizia: nel 1907, con tutta probabilità, l'assemblea generale del sodalizio si terrà proprio a Cagliari, dove la sezione è attiva dal 1898. La proposta è stata lanciata dai delegati sardi Oddo e Ravenna, e la reazione pare proprio sia stata delle più favorevoli...

Sperando in belle giornate, come Cagliari sa darne anche in autunno ed inverno, il 12 novembre sbarcano in darsena ben 200 turisti tedeschi provenienti da Ajaccio. Visitano in lungo e in largo la città (fino a Santa Gilla) ed alcuni centri del Campidano, dove assistono alle esibizioni dei gruppi danzanti in costume.

Il bis è il 26 dello stesso mese, protagonista un'altra - stavolta esigua, e però aristocratica - compagine, accolta al porto dal sindaco Bacaredda, da assessori e consiglieri, dal cav. Sulis console austriaco, dal signor Makun agente delle linee Hamburg Americhan. Tutto è musica bandiere e luci... Una capatina a Quartu Sant'Elena, sui vagoni della Tramvia del Campidano e rientro a mezzo pomeriggio con raduno - di ospiti ed ospitanti - alla Passeggiata coperta. Il ricevimento per le autorità locali è a bordo, prima della partenza notturna. 

Altri visitatori, questi nuovamente tedeschi, giungeranno ancora il 18 dicembre, per trascorrere una giornata intera nelle campagne del Campidano, impegnati in una partita di caccia. 


Cagliari turistica: da maggio (quando è arrivato il primo gruppo) a dicembre la città riceve i suoi ospiti con l'innocenza semplice e spontanea di chi vuoi mostrare il meglio che la natura e il secolare genio umano (architettonico, artistico, ecc.) ha donato alla sua comunità. 

Naturalmente non si tratta soltanto di "apparire", ma di "essere". E Cagliari conosce i suoi bisogni, soprattutto quelli sociali, e vuole migliorare i suoi standard civili, per quanto le risorse a disposizione degli amministratori lo consentano. Così a novembre la Provincia istituisce un provvido servizio pro-esposti: onde incoraggiare la resipiscenza delle madri che hanno abbandonato la loro creatura, viene deliberato un sussidio mensile di 12 lire valido per tre anni.

Sabato 4 novembre ha intanto aperto i suoi locali, a palazzo Garzia, nella via Roma, la farmacia modernissima ed elegantissima (con il suo originale liberty), del dottor Pietro Spano. .

Il 22 dello stesso mese l'assemblea della cinquantenaria Società Operaia (di natura mutualistica) ha rinnovato i suoi vertici: alla presidenza, con 225 voti, è stato eletto Enrico Fadda, con vice Emanuele Espis e Luigi Frau-Serra cassiere. 

Un bel momento è quello vissuto, domenica 3 dicembre, dalla Corale Verdi che finalmente inaugura ufficialmente i suoi locali del viale Regina Margherita. Due grandi sale, eleganti e illuminate a giorno, accolgono soci ed amici. Esibizione d'esordio: arie dal Nabucco...  

A Cagliari, anche nei ceti popolari, è diffuso da sempre l'amore per il bel canto e per il teatro in genere. Ed a proposito: viste le proteste giunte sul suo tavolo, e visto anche l'art. 46 della legge di PS 20 dicembre 1888 n. 5888, sua eccellenza Ruspaggiari (sempre quello di Buggerru) decreta: «Al regolamento prefettizio del 1° aprile 1894 sul servizio d'ordine e di sicurezza dei teatri è aggiunto il seguente articolo: È vietato a chiunque (uomini e donne) in platea tenere il cappello in testa durante le rappresentazioni».  


Fonte: Gianfranco Murtas
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