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Fabrizio Massa

Caso Bonvecchio: processo rinviato dai giudici massoni ricusati. A Cagliari un fronte di solidarietà nel nome di Bovio e Mazzini

Cronaca nazional-cagliaritana di una “levata di scudi” senza precedenti

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È arrivata in mattinata a Cagliari, grazie alla diffusione sul Canale Telegram del Cavaliere Nero (www.cavnero.eu), la notizia che molti massoni isolani attendevano: la Iª Sezione dalla Corte Centrale del GOI ha differito al 30 settembre l’udienza fissata per oggi, a Roma, nella quale si sarebbe proceduto – con sentenza già scritta, così si andava mormorando… – alla condanna del Gran Maestro aggiunto Claudio Bonvecchio alla stessa pena inflitta, per il medesimo “reato d’opinione”, al numero uno della Lombardia, l’avv. Tonino Salsone.

La ragione addotta sarebbe da imputarsi prevalentemente alla ricusazione, da parte dello stesso Bonvecchio, degli organismi giudicanti, definiti nell’atto processuale «controiniziati» e – in buona sostanza – «eterodiretti».

Nella giornata di ieri è stata diffusa anche la Tavola d’Accusa proposta, sempre da Bonvecchio, nei confronti del Gran Segretario Emanuele Melani, sulla nota vicenda della “clausola compromissoria implicita” (un vero e proprio non sense legale), che secondo la Giunta del GOI impedirebbe il ricorso alla Giustizia Civile da parte dei “Fratelli”, anche quando questi vedessero lesi i propri diritti associativi da parte della «malagiustizia» domestica, con buona pace degli artt. 24 e 25 della Costituzione della Repubblica Italiana.

Posto tutto ciò, viene da chiedersi cosa stia accadendo, davvero, al vertice della più numerosa comunità massonica nazionale.

Intanto, tra i grembiulini, è opinione che il mitico assassinio del capomastro Hiram, galantuomo responsabile del Tempio biblico, sia solo rinviato di 60 giorni. A meno che… non finisca, nel frattempo, il mondo, o chi è entrato nella successione di uomini come Ernesto Nathan e Giovanni Bovio si converta a tanta dignità civile (che memorabile impatto ebbe a suo tempo in Sardegna, a Sassari ed a Cagliari in particolare, ed anche oltre lo spazio massonico, per comprendere quello “largo” del laico pensiero “liberale e democratico”).

Chissà se dai diversi fronti – quelli sostenitori dell'attuale Gran Maestranza e quelli invece critici con essa – verrà in questi prossimi giorni una riflessione approfondita su quanto sta accadendo nel campo massonico nazionale, in cui la triste vicenda cagliaritana Bovio-Mattarella-Mazzini-Napolitano-Hiram-25aprile si è direttamente collocata (per forza sua propria), con cadute di stile di difficile narrazione.

Si sappia, l’Italia intera e l’intera comunione del Grande Oriente d'Italia sappiano, ad ogni buon conto, che la civiltà dei sardi e dei massoni sardi e cagliaritani che hanno a cuore Bovio-e-Mazzini e il bene della patria repubblicana non ha nulla da spartire con chi – pur protetto, almeno questo è stato fin qui dimostrato senza smentita, dal Gran Maestro e dal Grande Oratore – ha appoggiato la sciocca aggressione alla buona storia della Democrazia italiana, alle Istituzioni repubblicane ed alla stessa Obbedienza di Palazzo Giustiniani.


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