Chi è Mario Draghi. Conosciamo il nuovo Presidente del Consiglio incaricato
È stato governatore della Banca d'Italia e della BCE, è considerato il salvatore dell'euro, e adesso proverà a formare un governo
Mario Draghi, l’ex presidente della Banca centrale europea (BCE) che ha accettato l’incarico di provare a formare un governo ricevuto mercoledì dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è uno degli italiani più noti e probabilmente stimati nel mondo, che negli ultimi trent’anni ha avuto un ruolo fondamentale nel determinare la politica economica e finanziaria dapprima dell’Italia, come governatore della Banca d’Italia, e poi dell’Europa, come presidente della BCE. In quest’ultimo ruolo, Draghi è stato celebrato come il salvatore dell’euro dalla grande crisi del debito sovrano, che a partire dal 2010 aveva messo a rischio la moneta unica europea.
Economista di formazione, nel 2015 Draghi si autodefinì un «socialista liberale», termine che cerca di tenere assieme l’attenzione per i problemi della società e l’adesione all’economia di mercato. Grazie al suo prestigio, fin dalla fine del suo mandato di otto anni alla guida della BCE, nell’ottobre del 2019, è stato indicato dai giornali e da molti politici come possibile candidato a numerose cariche importanti nelle istituzioni italiane, da successore di Mattarella alla presidenza della Repubblica, quando il mandato di quest’ultimo scadrà nel 2022, a ministro dell’Economia e infine a presidente del Consiglio, carica che potrebbe assumere nei prossimi giorni.
Draghi è nato nel 1947 a Roma da una famiglia benestante. Il padre era un dirigente della Banca d’Italia, la madre una farmacista. Orfano di entrambi i genitori da quando aveva 15 anni, si laureò in Economia nel 1970 all’Università La Sapienza di Roma avendo come relatore Federico Caffè, uno dei più importanti e influenti economisti italiani della seconda metà del Novecento. Si trasferì poi negli Stati Uniti per frequentare il Massachusetts Institute of Technology (MIT), una delle università più prestigiose del mondo, dove nel 1977 ottenne un dottorato sotto la supervisione di Franco Modigliani, un economista italiano vincitore del premio Nobel, e Robert Solow, un altro premio Nobel.
Dopo aver trascorso qualche anno a insegnare economia in alcune università italiane, tra cui Trento, Padova, Venezia e Firenze, nel 1982 cominciò una brillante carriera pubblica come consigliere del ministro del Tesoro Giovanni Goria, che qualche anno dopo, per un breve periodo, sarebbe diventato presidente del Consiglio. Negli anni Ottanta, Draghi era il rampollo più promettente di una nuova generazione di tecnici che in quegli anni stava crescendo all’ombra dell’allora governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, un gruppo a cui erano vicini tra gli altri i futuri commissari europei e presidenti del Consiglio Romano Prodi e Mario Monti.
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