Con la torcia in mano, io cerco
di Angelo Pittau
Nei giorni penosi della settimana santa, mentre brucia Notre Dame, don Angelo Pittau presbitero villacidrese e cittadino del mondo (vietnamita, honduregno e africano, ma elettivamente anche francese come prete operaio, in gioventù con i Piccoli Fratelli, a Marsiglia e a Lione), reca in mano una torcia: non è la luce soffocante del tragico fuoco distruttore a rivelargli la Presenza che cerca, è piuttosto la fatica del suo andare nel buio delle contraddizioni personali e sociali appena rischiarato dalla torcia che è insieme necessità e volontà... (gf.m.)
Nel silenzio della sera
Che si fa notte
La sera a Betania
Con Marta, Maria e Lazzaro
Il profumo del nardo prezioso
Ci avvolge
Profumo mistero dell’oriente
Mentre le lampade del tempio
Illuminano l’attesa della Pasqua brucia la cattedrale di Notre Dame
Rifugio mistico
Del mio errare giovane
Respiro del mio vivere
In cerca di pace
Questa sera
Anticipo del giovedì santo
Ritorna brivido
Il tradimento di Giuda
E si fa notte
Le torce degli sbirri
Offendono il buio dell’orto degli ulivi
Allungo o le ombre
Ad avvolgere Gesù steso
Sulla roccia
Chi cercate?
Io cerco Te Signore
Il tuo volto io cerco
Insanguinato
Per le ferite delle spine.
Il tuo volto io cerco
Luminoso
Che apparve a Maria nell’orto
La mattina della Risurrezione
Con Maria mi getto ai tuoi piedi
Rabbuni
Amico e fratello
Auguro buona Pasqua
Agli amici e fratelli
Incontrati nei sentieri della vita.
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