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Antonella Soddu

CONTE SCIOGLIE LA RISERVA E COMUNICA LA LISTA DEI MINISTRI. DOMANI IL GIURAMENTO POI LA FIDUCIA ALLE CAMERE.

“Le indicazioni per dar vita a un Governo nascono dalle maggioranze parlamentari. Ed è su una di queste che si è formato questo Governo."

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Di Antonella Soddu 

Parrebbe che “Questo Governo sia da fare!” – per dirla alla Manzoni. Cosi è, dopo che questo pomeriggio il Presidente del Consiglio incaricato, Professor Giuseppe Conte, si è recato al Palazzo del Quirinale per sciogliere la riserva, accettare l’incarico e sottoporre al Presidente della Repubblica le proposte riguardanti la nomina dei Ministri ai sensi dell’articolo 92 della Costituzione. Nella giornata di domani, 5 settembre, alle ore 10 avverrà dunque, la cerimonia del giuramento dei membri del Governo dopodiché, nei prossimi giorni il Presidente del Consiglio si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia. Qui di seguito la lista dei Ministri sottoposta dal PdC al Presidente Mattarella; Ministri senza Portafoglio: Federico D’ Inca – Rapporti con il Parlamento; Paola Pisano – Innovazione tecnologica e digitalizzazione; Fabiana Dadone – pubblica amministrazione; Francesco Boccia – affari regionali e autonomie; Giuseppe Provenzano – Ministro per il Sud; Vincenza Spadafora – Politiche giovanili e Sport; Elena Bonetti – Famiglia e pari opportunità; Enzo Amendola – Affari Europei. Ministri con portafoglio: Luigi Di Maio – Affari esteri e cooperazione internazionale; Luciana Lamorgese – Interno; Alfonso Bonafede – Giustizia; Lorenzo Guerini – Difesa; Roberto Gualtieri – Economia e Finanze; Stefano Patuanelli - Sviluppo Economico;  

Teresa Bellanova - Politiche agricole, alimentari e forestali; Sergio Costa – Ambiente e tutela del mare; Paola De Micheli – Infrastrutture e trasporti; Nunzia Catalfo – lavoro e politiche sociali; Lorenzo Fioramonti – Istruzione, Università e Ricerca; Dario Franceschini – Beni e attività culturali e turismo; Roberto Speranza – Salute; Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro.

Dalla rosa dei nomi dei Ministri emerge un dato di fatto che nei prossimi mesi avrà maggior risonanza; al PD vanno quasi tutti i Ministeri di maggior peso nonostante la forza politica di maggior peso sia il M5S. Economia soprattutto, quasi a voler demandargli la responsabilità tutta della manovra di bilancio. Sembrerebbero dunque, soddisfatte le richieste di Grillo di pensare alle competenze per un cambiamento di lunga visione. Richieste condivise da esponenti di punta del Pd e alle quali anche il Capo Politico dei cinque stelle si è dovuto adeguare di conseguenza.

Ora sul piatto ci sono parecchi importanti e urgenti nodi da sciogliere. Tra tutti – “come neutralizzare le clausole di salvaguardia che porterebbero all’aumento delle aliquote Iva”. Tra i meno importanti - nonostante il neo Ministro degli Esteri Di Maio sia tornato a insistere inserendolo anche nei 26 punti - quello della riforma della riduzione del numero dei Parlamentari. La riforma – ancor quando necessaria per rendere moderna l’architettura dello Stato – richiede esser abbinata a una riforma del sistema elettorale possibilmente indirizzata al proporzionale puro. Per procedere non serve fretta ma saggezza, coerenza e tempo adeguato.

Gli appuntamenti urgenti sono con la legge di bilancio e non sarà facile evitare manovre lacrime e sangue. In questa chiave è la sfida per il Paese e per il Pd. Per il Paese la sfida è di evitare altri rincari, tagli ai servizi, etc. Aprire agli investimenti in infrastrutture, in ricerca, in istruzione, in sanità e in energia. Tutti settori che generano economia. C’è il quesito “Cuneo fiscale” - dove trovare le coperture per la riduzione? Per il Pd la sfida è quella della comunicazione. Se sarà capace di rivolgersi ai cittadini sapendo raccontare bene e in maniera chiara le proposte a medio e lungo termine, vincerà la sfida che ha accettato di accollarsi scendendo a patti con il M5S.

In ultimo la giornata di oggi ha segnato un passaggio importante. Chi ha seguito la diretta dal Quirinale avrà avuto modo di ascoltare il breve intervento di Mattarella dopo le comunicazioni del Presidente Conte. Un intervento con cui ha - neanche tanto velatamente - voluto rimarcare che; “Le indicazioni per dar vita a un Governo nascono dalle maggioranze parlamentari. Ed è su una di queste che si è formato questo Governo. Ora – ha sottolineato Mattarella – la parola compete al Parlamento e al Governo, infatti, il Governo nei prossimi giorni si presenterà davanti alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il suo programma.”.

Una stilettata a quanti da giorni aizzano allo scioglimento delle Camere e al ritorno al voto quasi volendo superare la Costituzione anche confidando sull’ignoranza delle procedure insite nella stragrande maggioranza degli italiani. Una stilettata anche all’esaltazione del voto sulla piattaforma Rousseau che resta solo un metodo di consultazione di partito – a dirla tutta nemmeno tanto vicina alle direzioni dei partiti stessi. Una stilettata nei confronti di chi vorrebbe limitare il potere dell’informazione.

I prossimi mesi saranno importanti per il Paese e andremmo incontro a molti cambiamenti che si scontreranno con la poca propensione che gli italiani hanno verso i cambiamenti. Per affrontare questo processo di cambiamento il M5S ma soprattutto il Pd, devono trovare il coraggio di parlare ai cittadini, di comunicare con loro usando anche un linguaggio accessibile di riportare il Paese a una conoscenza e presa coscienza dei passaggi parlamentari che portano alla formazione di un Governo, di restituire ai cittadini quei dibatti parlamentari sani e consapevoli, di restituire ai cittadini i confronti diretti tra leader politici; queste e tante altre sfide attendono il Pd per il Paese. Diversamente Salvini è lì, in aguato; pronto a tornare.



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