Edoardo Tocco, in politica per spirito di servizio a favore della comunità
Breve conversazione con Edoardo Tocco, sul suo impegno e la sua passione di politico
Cagliaritano doc, si laurea in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Cagliari. Per alcuni anni è stato assistente alla cattedra del prof. Antonio Catte e di matematica finanziaria, docente di Scienze delle Finanze ed Economia dei Trasporti.
Intrapresa la carriera da libero professionista, nel luglio del 2001 è entrato in politica tra le fila di Forza Italia, viene infatti eletto consigliere circoscrizionale e presidente della Circoscrizione n° 2 (Sant'Avendrace - San Michele - Is Mirrionis).
Nel 2006, con Forza Italia e nel 2011 con il PDL, è stato eletto consigliere comunale. In passato ha praticato il basket, il calcio e la scherma. In passato è stato dirigente del Cagliari, e altre società sportive, attualmente è dirigente responsabile delle PR del CUS Cagliari Basket.
Dal marzo 2009 a febbraio 2019 è stato consigliere regionale in quota PDL/Forza Italia.
Devotissimo a Sant’Efisio fin da bambino, nel 2007 ha avuto l’onore di rappresentare tutti i cagliaritani ricoprendo la carica di Alter Nos. Si ricandida al consiglio, alle comunali del 16 giugno 2019.
Fa politica da tanti anni. Qual è stato il motivo principale che l'ha spinta ad occuparsi della sua città e poi della sua regione?
Prima di tutto sono cagliaritano: ho un grande attaccamento alla mia città. Poi ho avuto sempre un grande interesse per la comunità, quella cagliaritana. Mi è sempre piaciuto dare un contributo, un aiuto a chi ne avesse bisogno, in maniera disinteressata. Per me fare politica è proprio questo: offrire il proprio ausilio, il proprio tempo, con spirito di servizio a favore della comunità.
Da consigliere regionale, e da vicepresidente della commissione sanità, qual è stato il progetto portato a termine di cui va più orgoglioso? Quale progetto avrebbe voluto portare a termine, che invece non è riuscito a completare?
Moltissimi sono i progetti di cui vado orgoglioso. Uno, di cui probabilmente sono più soddisfatto, è stato il mio impegno nel settore ospedaliero e della sanità. Ho fatto sopralluoghi in tutti i piccoli ospedali della Sardegna contattando i medici, il personale sanitario e cercando di affrontare le problematiche che ci sono nei territori. Era nel mio programma cercare di tutelare i reparti importanti degli ospedali sardi, soprattutto quelli che riguardano le persone più deboli e indigenti, come l'oncologia pediatrica il reparto di diabetologia la chirurgia plastica del Brotzu. La tutela di molti reparti e di strutture che sono state demansionate. Rivedere praticamente tutto l'organigramma dei professionisti e dei medici che ci sono negli ospedali, dando spazio alla meritocrazia.
Dopo una lunga esperienza in Consiglio Regionale oggi è candidato consigliere con forza Italia, al Comune di Cagliari. Data l’esperienza maturata in questi anni, in tanti l’avrebbero vista bene come candidato sindaco, o assessore regionale. Come mai questa candidatura al consiglio comunale, per spirito di servizio?
La politica spesso non la decidi da solo, le dinamiche sono molteplici e poi Cagliari è la mia città e desidero fortemente avere la possibilità di poterla amministrare e di poterla curare al meglio, per il bene di chi la abita, per il bene della comunità.
Chi vincerà alle prossime elezioni comunali, cosa dovrà fare, in via prioritaria, per la città?
Innanzitutto ascoltare i cittadini con molta più solerzia, condividere ogni tipo scelta amministrativa e politica con loro, organizzando degli incontri e facendo delle scelte che non devono essere del singolo ma di tutta la comunità.
Tutti hanno avuto sogni da bambini. Qual era il suo? Oggi è riuscito a realizzarlo?
Purtroppo no. Il mio sogno era quello di poter essere candidato sindaco di questa città. Ma, come ho detto prima, le dinamiche sono tante, le scelte sono collegiali e quindi non è andata, ma andrà bene lo stesso. Un sogno che invece sono riuscito a realizzare è quello di essere stato nominato, nel 2007, Alter Nos alla festa di Sant'Efisio.
Immaginerebbe la sua vita senza politica? Ha, invece, altre passioni oltre la politica? Ce ne parli.
Passioni ne ho tantissime e le ho sempre portate avanti con onestà e correttezza, però oggi mi rendo conto che, probabilmente, la mia passione politica era quella che andava meglio per me, diventando la mia missione di vita.
La zona franca può aiutare a risollevare le sorti del porto canale?
Assolutamente sì, è una delle priorità che la prossima amministrazione comunale dovrà assolutamente portare avanti!
Situazione ospedaliera in città: cosa si può migliorare o cambiare?
Si possono semplicemente valorizzare gli ospedali cittadini, come il San Giovanni di Dio, come il Marino, il Santissima Trinità, il Binaghi… Ospedali che hanno avuto, purtroppo, un demansionamento e una violazione della loro identità. Io credo che l'amministrazione comunale, con la Regione, debba assolutamente rivitalizzare questi ospedali.
Un suo auspicio per la Cagliari o, più in generale, per la Sardegna del futuro.
Cagliari è la locomotiva della Sardegna. Cagliari è il punto fondamentale su cui partire per riattivare la continuità territoriale e riportare il turismo in città e in Sardegna. E soprattutto dare la possibilità alle piccole imprese di riprendersi, riscattandosi, proprio attraverso l'istituzione della zona franca.
Risponda ad una domanda che avrebbevoluto che le venisse posta.
Perché non sei tu il candidato sindaco di questa città? Purtroppo la decisione non è mia…
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