Eppure Maran fece andare il Cagliari in serie B
Ma ora Maran è a Cagliari e sta costruendo una squadra da Europa. E l’ha dimostrato battendo con grande facilità l’Atalanta. Una prestazione da Champions!
Era il 29 aprile del 2015 quando Maran guidava il Chievo contro i rossoblu. Il Cagliari di Gianluca Festa perdeva 1 a 0 e salutava la serie A dopo una stagione piena di difficoltà e inesperienza. Maran preparò un Chievo solido e cinico che punì il Cagliari senza nessun rimorso. La chiave della partita fu la fase difensiva dei padroni di casa.
La retrocessione non fu certo colpa di Gianluca Festa che invece dimostrò qualità da tecnico e conoscenza della tattica non indifferenti, contrariamente a ciò che dimostrò Zeman per gran parte del campionato.
Ma ora Maran è a Cagliari e sta costruendo una squadra da Europa. E l’ha dimostrato battendo con grande facilità l’Atalanta. Una prestazione da Champions!
La forza dei Rossoblu contro la Dea è stata la fase difensiva, un muro quasi invalicabile con difensori esperti che applicano un gioco essenziale e pulito, uno su tutti l’impeccabile Pisacane. Un centrocampo che in fase di interdizione è, ed è stato implacabile, arrivando a prendere gran parte dei palloni. In fase offensiva invece Maran sembra aver costruito una squadra fluida che si nutre di sovrapposizioni nel centro della trequarti, sia dei terzini che dei centrocampisti, alla ricerca del gol.
Ma in generale abbiamo un attacco che, se non offre grandi numeri dentro la rete, accompagna senza dubbio grande quantità e qualità in area di rigore e fornisce assist che si trasformano in reti collettive. Ed è questa la forza della squadra, un collettivo che gioca per il collettivo. L’attaccante che arriva davanti alla porta non sempre deve pensare al successo personale, alla rete individuale, a volte è meglio offrire l’assist al compagno. Infatti, simboliche sono state le parole di Maran a Simeone, dopo l’assist ad Oliva.
Poi certo ci sono le individualità. Un Radja (a Cagliari ci si può permettere di chiamarlo così) che a inizio campionato non sembrava al top e oggi invece offre grande quantità e qualità, dosata dall’esperienza. Abbiamo ritrovato un Cigarini di un anno più vecchio ma in splendida forma, Castro che riconferma le sue qualità prima dell’infortunio, un Faragò ben inserito nella squadra che gli dimostra grande affetto, un Rog che sta dimostrando quanto sarà utile e quanto potrà ancora crescere, gol compresi. Oliva ha dato un forte segnale di qualità, avvisando gli avversari che tra qualche settimana sarà molto più forte di oggi. Nandez inestimabile che sta già facendo sbavare di invidia le grandi d’Europa. Sullo sfondo una campagna acquisti onerosa ma ben costruita e razionale, sopratutto poiché appare congeniale all’allenatore. Per cui dovremmo conservare le critiche per tempi peggiori. Certo chi scrive non si è mai fatto incantare dal mito dell’uomo oltremare che arriva in Sardegna carico di soldi per rendere grande ciò che già è intrinsecamente grande, ma oggi si può dire che la società si sta sforzando di trasformare le idee in obiettivi concreti, campionato e stadio compresi.
Per cui complimenti!
Unica pecca? Far pagare il biglietto a prezzo pieno ai bambini di un anno, di due, di tre, di otto anni. Questo problema era stato evidenziato attraverso un’anonima lettera pubblicata nella pagina di Vittorio Sanna. La società, per via indiretta, aveva promesso di risolvere il problema. Peccato che ad oggi non si siano visti cambiamenti reali.
Polemica a parte, la società sembra aver fatto un buon lavoro anche sulla scelta del mister. Un allenatore di grande competenza. Ad oggi non ha mai sbagliato la formazione, i piccoli cambiamenti sono sempre stati dosati da questioni tattiche e quindi in funzione del gioco contro l’avversario (vedi l’inserimento di Castro nel secondo tempo contro il Napoli) o dalla condizione del giocatore (vedi l’assenza di Nandez nel primo tempo di Cagliari Spal). D’altronde la grandezza di un allenatore sta nella gestione e conoscenza della rosa, della tattica, dell’avversario e dall’applicazione al lavoro e Maran sta dimostrando di averle tutte. Difficilmente si può immaginare un calo di qualità, sembra più facile pensare invece che questa squadra possa ancora migliorare.
L’ennesima conferma sarà domenica in casa contro la Fiorentina.
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