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Redazione

Grande Oriente d'Italia: un nuovo documento del 2015 fa luce sui rapporti tra G.O.I. e G.L.R.I.

Il Gran Segretario Pietrangeli certifica quel che Bisi ha sempre negato. Il documento al vaglio di Di Bernardo, Venzi e Bonvecchio

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Nella tarda serata di ieri è giunto in Redazione un documento che, come ci ha evidenziato lo scrivente – un alto esponente del Grande Oriente d'Italia che ha chiesto di restare anonimo –, «dimostra come già nel 2015 la Giunta del G.O.I. di Stefano Bisi aveva svenduto l'Istituzione e accettato la coesistenza con la G.L.R.I. sul territorio nazionale»:




Il documento è firmato dall'allora Gran Segretario Michele Pietrangeli, e sempre secondo chi ci ha fatto avere il Testo, «è la prova documentale, finora inedita, che Stefano Bisi e l'attuale Gran Maestro Antonio Seminario (all'epoca Primo Gran Sorvegliante) sul riconoscimento inglese non hanno detto la verità, ed inoltre ogni loro decisione è stata presa usurpando le competenze legittime della Gran Loggia».

Come Giornalia, in proposito, abbiamo richiesto il parere dell'ex Gran Maestro Giuliano Di Bernardo, dell'attuale Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d'Italia Fabio Venzi e del prof. Claudio Bonvecchio, all'epoca del fatto Grande Oratore del G.O.I.

Ci riserviamo, quindi, di riprendere la questione una volta pervenutici tali importati contributi. Contributi volti all'approfondimento della tematica, che si preannuncia molto spinosa.

In qualità di osservatori possiamo però affermare, fin da subito, che effettivamente le uscite pubbliche dell'ex Gran Maestro Stefano Bisi sono sempre state improntate ad un deciso disvalore della G.L.R.I., e dei cosiddetti "fuoriusciti del '93". Oltreché di chi allora guidò quei "fuoriusciti", cioè il prof. Giuliano Di Bernardo, definito recentemente da Bisi, addirittura in un Tempio massonico quello della Sovereign Grand Lodge of Malta  come "Traditore".

Che ci sia un doppio registro? Questa la domanda che sorge spontanea dopo la lettura del documento datato 7 febbraio 2015. Quello buono per infiammare i cuori del popolino grembiulato, e quello di tutt'altro tenore – adatto ai rapporti internazionali, tutto teso a far superare al Duca di Kent ogni riserva atta ad ostacolare quel "riconoscomento" arrivato l'anno scorso e atteso per trent'anni.

Un riconoscimento per il quale va bene anche condividere il territorio nazionale con la Gran Loggia Regolare d'Italia, in barba alla Gran Loggia, organo legislativo del Grande Oriente d'Italia, e... purchè sia.


Autore: Redazionale ARTICOLO GRATUITO
RIPRODUZIONE RISERVATA ©

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