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FABIO LOI

Interrogazione parlamentare di De Falco: italiani dimenticati in Honduras.

La maggior parte de Los Olvidados prima di essere semplici turisti sono lavoratori che rischiano di perdere l’impiego

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Nel silenzio dei media nazionali e del Ministero degli Esteri, l’unica voce che si alza è quella del Comandante De Falco. Infatti l’atto n. 3-01465 (con carattere d'urgenza) è l’Interrogazione Parlamentare pubblicata il 1 aprile 2020, nella seduta n. 204 richiesta da De Falco al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Nella nota si sottolinea che “sarebbero circa 50.000 gli italiani in attesa di rientro in Italia, bloccati in varie parti del mondo dall'emergenza dovuta all'epidemia di coronavirus” e sessanta di questi in Honduras. “si tratta di cittadini italiani in difficoltà”. Tra le altre informazioni risulta particolarmente evidente un’assonanza con la nostra intervista pubblicata domenica 5 aprile in cui l’intervistata afferma una cattiva gestione delle comunicazioni. De Falco infatti sottolinea: “sembra che addirittura il Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale non si occuperebbe di coordinare i rientri, limitandosi a comunicazioni informali, non ufficiali. Se tale circostanza corrispondesse al vero, avrebbe il senso di un sostanziale disconoscimento di ogni responsabilità”. Sostanzialmente il Comandante attribuisce al Ministero lo stesso atteggiamento di Schettino. Una mancanza all’adempimento dei propri doveri e responsabilità.

L’interrogazione inoltre mette in luce che gli italiani in Honduras e anche chi scrive ignorava “si tratta, a parere dell'interrogante, di una situazione da appurare rapidamente, che, se confermata, sarebbe inaccettabile, anche in ragione del costo sostenuto dalla compagnia Alitalia per mantenere gli slot volo, ossia il diritto di volare sulla tratta, poiché il vettore italiano effettua a tal fine molti viaggi settimanali di andata e ritorno per gli USA, anche a vuoto, con evidente sperpero di risorse; senza considerare quanto lo Stato ha speso per la compagnia aerea e l'esborso che ancora dovrà sopportare in questi giorni; pertanto allo Stato italiano costerebbe poco o nulla organizzare per gli italiani un viaggio di ritorno, in particolare dall'Honduras, utilizzando la compagnia di bandiera che è impegnata in voli senza passeggeri”.

La maggior parte de Los Olvidados (i dimenticati) prima di essere semplici turisti, sono lavoratori che rischiano di perdere l’impiego a causa di un mancato rientro.

“Si deve tenere presente che a molti cittadini italiani scadranno i visti e che, se non rientreranno in tempi brevi, potrebbero avere problemi legali nei vari Paesi dove sono costretti a permanere anche contro la loro volontà, senza considerare che potrebbero perdere il lavoro in Italia, dato che in molti usufruiscono di ferie, permessi, congedi e che la situazione non può essere protratta ancora a lungo, si chiede di sapere quali iniziative urgenti di sua competenza il Ministro in indirizzo intenda intraprendere per dare garanzia ai cittadini italiani e per far rientrare coloro che sono bloccati all'estero, e segnatamente dall'Honduras, non perdendo ulteriore tempo e consentendo loro di non restare ostaggi di una situazione di cui non hanno alcuna colpa”.

Dunque, chi scrive si chiede:

  • cosa sta facendo il Ministero degli Affari Esteri;
  • cosa stanno facendo i giornali nazionali, oltre a pubblicare improbabili quanto mediocri e parziali ricerche scientifiche sul covid che non fanno altro che diffondere ulteriore panico.

Per cui mentre la vecchia carta stampata fa a gara su chi ha lo starnuto più lungo o su quanti animali a quattro zampe sono stati contagiati dall’uomo-covid, nel mondo ci sono persone che rischiano di perdere il lavoro, e forse anche la vita, in paesi in cui il sistema sanitario (sembra impossibile ma è così) è più disorganizzato di quello italiano.

Sarebbe il caso di dare voce ai senza voce, magari qualche Ministro ritorna a bordo ca...!!!

Fonte: Interrogazione parlamentare
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