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FABIO LOI

Ipocrisia italiana

Conte e 5 stelle non hanno dimostrato uno spessore morale maggiore di Salvini...

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Il bluff di Salvini sembra aver risvegliato Conte che prende i piedi e se ne va. Un Conte apparentemente indignato, ma solo a posteriori. Peccato. Il suo senso delle istituzioni si è risvegliato troppo tardi, quelle parole dette in aula hanno perso efficacia e credibilità perché pronunciate a posteriori. Avrebbe dovuto richiamare all’ordine il re del bluff e del Papeete molto prima, invece no, ha preferito accettare il decreto sicurezza bis, le conferenze stampa in spiaggia e pronunciarsi solamente dopo il tradimento. L’ennesimo teatrino ipocrita all’italiana.

Conte e 5 stelle non hanno dimostrato uno spessore morale maggiore di Salvini. Hanno voluto governare a tutti i costi vendendo i diritti dei futuri manifestanti, hanno lasciato che il ministro dell’inferno portasse avanti la sua politica criminale nel mediterraneo violando la prima e inviolabile regola del mare: l’obbligo del soccorso.

Tutto ciò pur di governare e governare a tutti i costi. Ma in effetti Conte nel suo ultimo discorso non ha mai criticato i decreti del governo.

Improvvisamente militanti e ministri 5 stelle insultano Salvini. Ma per 14 mesi si sono scordati degli indagati, della ndragheta, della corruzione, della Russia, dei 49 milioni. Anche questa è ipocrisia pura. Di sicuro a risollevare l’asticella etica del parlamento non possono essere personaggi come Renzi, Boschi o Lotti.

Potrebbe farlo Zingaretti? Chissà. Sembra muoversi sottotraccia sperando in un accordo, probabilmente forzando un po’ la mano perché sa che i 5 stelle non possono andare alle elezioni. Supererebbero di poco il 10% e sarebbe la fine del partito antisistema che in questi ultimi mesi si è sistemato sin troppo bene.

È incredibile come si oscilli dal partito di Bibbiano al partito alleato di governo. Dal partito degli analfabeti funzionali al governo istituzionale.

Zygmunt Bauman ci ha insegnato che viviamo in una società liquida che cambia spesso forma e dimentica velocemente amore e odio. Più liquida di questa commedia parlamentare esiste solo la dissenteria. In Italia la politica non è più politica, è una serie tv che costa tanto ma vale poco; annoia, infastidisce e imbruttisce la “bella Italia”.

Lo scenario ancora peggiore però è quello del voto. Sarebbe un regalo enorme al re del Papeete, alla regina della battaglia navale e al re del fondo tinta. Per cui, probabilmente, il governo istituzionale sarà la scelta strategica migliore.

Ai signori dei 5 stelle e a quelli del PD, questa crisi di governo, dovrebbe insegnare che prima di urlare al Bibbiano e all’analfabeta funzionale, bisognerebbe sciacquarsi bocca e cervello.

Forse questo, è l’unico aspetto positivo della crisi. 

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