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Ilaria Loddo

La festa mobile della notte di Instagram

Un viaggio tra le dirette che animano la notte del famoso social e percorre le strade della Parigi degli anni '20.

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Appena dopo il tramonto e durante la notte, esiste un raccolto e prezioso spazio dell'Instagram, animato da delle personalità singolari che, con le loro dirette, danno vita a una festa mobile che, se immaginassimo di vivere nella Parigi di Ernest Hemingway, inizierebbe al numero 27 di rue de Fleurus.

Bussando alla porta di questo civico, aprirebbe la porta la signora Ella, i cui ospiti virtuali conoscono ormai perfettamente il quadro dai tanti volti che compongono un fiore e il lampadario dalle forme particolari, la cui luce si riflette sul vetro.

La prima cosa che si nota di Ella è l'italiano duro e marcato di chi ha trascorso l'infanzia a parlare una lingua germanica, che stona meravigliosamente con la propria elegante attitudine a mettere ciascuno a proprio agio ma senza mai esimersi dall'esprimere la propria opinione.

La casa di Ella, in fondo, non è altro che Ella stessa: un rifugio dall'inverno in cui godere del calore, dell'arte e della conversazione.

Il tavolo davanti al grande quadro, diventa così quello di una fucina che accoglie un crocevia di personalità note, eppure improvvisamente nuove e sorprendenti.

L'ospite più importante della nostra Gertrude Stein, è certamente Pino Strabioli che se la mattina, alla televisione, sfoggia quella compostezza di chi, essendo del mestiere, sa esattamente quando, come e cosa dire, la sera, quando dà vita alle dirette, appare disinvolto e incurante di ciò che accade, esattamente come quando si è nel mezzo di una serata conviviale tra amici.

Eppure se si potesse scorgere la sua mente, combinata al fumo della sigaretta elettronica, si vedrebbe una nube confusa e frenetica di brillanti pensieri impossibili da arrestare, che a volte lo distraggono dall'ascolto, altre volte dal proprio discorso, perché Pino è, prima di ogni altra cosa, un maître à penser, a volte divertito sino alle lacrime, altre volte silenziosamente avvolto da quell'affascinante umore fatto di malinconia, insoddisfazione e noia, frequentemente rappresentato dagli scrittori romantici francesi.

Lasciando il numero 27 di rue de Fleurus, potremmo poi ritrovarci al civico 12 di rue de l'Odéon dove, ad aprirci la porta, non sarebbe Sylvia Beach ma Santino Fiorillo, la cui personalità ricorda particolarmente quella della nota editrice e libraia statunitense, naturalizzata francese. 

Di Sylvia, Hemimgway scrisse: “Non ho mai conosciuto nessuno che sia stato più gentile con me.”

E Santino è questo: la gentilezza fatta a persona, una persona riservata che si nasconde timidamente dietro un curatissimo ciuffo biondo e che si starebbe ad ascoltare per ore mentre racconta le iconiche celebrità televisive o quando dispensa i suoi preziosi consigli di bellezza.

Quando però la notte arriva al proprio cuore, è il momento di approdare sul Boulevard du Montparnasse e sostare a la Closerie des Lilas: il salotto di Davide Maggio.

È questo il punto focale in cui si incrociano le personalità più eccentriche e disparate, restando a osservare le quali, si riflette sul come forse ogni essere umano, abbia una prospettiva unica e insostituibile sul mondo che meriterebbe di diventare letteratura.

Queste persone conferiscono alle dirette di Davide un'atmosfera calda e accogliente perché ciascuna si racconta nella sua piccola o grande realtà (come quella di Mara Venier che agita furiosamente la sua povera abat-jour nel tentativo di estorcerle un barlume) e perché ognuna palesa uno spassionato interesse l'una per l'altra, o per ciò che accade nei programmi televisivi e che Davide sa raccontare con minuziosa dovizia di dettagli.

A differenza di Pino, i pensieri di Davide non urtano confusamente tra di loro e nemmeno vengono offuscati dal fumo delle Merit. Davide è così: dice quello che pensa e non pensa a quello che dice.

Si esprime senza peli sulla lingua e con dissacrante ironia, caratteristica, forse, di chi nella vita ha avuto ciò che ha ottenuto con lacrime, sudore e sangue e non ne può proprio più delle vecchie volpi.

E se si pensa che questo caustico cinismo possa distruggere il ponte di empatia tra lui e chi l'ascolta, in realtà ci si sbaglia perché nel tempo, in questo strano mondo virtuale, si impara a volergli bene e a conoscere il suo sorriso a volte beffardo, a volte indulgente, che solo chi ha l'intelligenza di sapersi approcciare con rispetto al diverso, possiede.

Insomma, cari lettori, non vi resta che unirvi in questa passeggiata notturna costellata di dirette fatte di pensieri, risate, ma soprattutto di quella piacevole sensazione del cogliere quanto sia interessante scoprire che qualcuno ha in sé più di quello che appare.

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