La Pesa: «Caso Bovio-Mattarella riprovevole e raccapricciante, il Grande Oratore è colpevole di omissione»
Redazionale
Alle ore 23:32 di ieri è pervenuta alla Redazione di Giornalia quella che riteniamo una importante comunicazione del Candidato alla Gran Maestranza del G.O.I. Pasquale La Pesa, Lista n. 3 “Palingenesi Tradizionale”, in ordine alla nota vicenda “Bovio-Mattarella” degli insulti – tutti “cagliaritani” – al Capo dello StatoSergio Mattarella, ai busti di Giovanni Bovio e Giuseppe Mazzini (presenti nella sede massonica di palazzo Racugno), al genere femminile e ad altri affiliati al Grande Oriente d’Italia in disaccordo con tutte queste riprovevoli condotte. Fino ad arrivare agli atti – penalmente rilevanti – di scassinamento, furto e danneggiamento finora opera di “ignoti”.
Insulti posti in essere tra il 2019 ed il 2020, a mezzo Facebook e Instagram, da parte di una figura apicale della Massoneria cittadina, ovvero il “Presidente del Consiglio dei Maestri Venerabili di Cagliari”, oggi nuovamente in procinto di assurgere al ruolo di “Dignitario di Loggia”, con la carica massonica di “Primo Sorvegliante”.
Riteniamo giusto dar conto del testo integrale pervenutoci dall’avv. La Pesa. Missiva della quale lo ringraziamo.
Tale presa di posizione del Candidato Gran Maestro Pasquale La Pesa inquadra anche, apertis verbis, un duro attacco al Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia Michele Pietrangeli per “omissione di atti del proprio Ufficio”, per non aver portato a giudizio massonico il colpevole (all’epoca dei fatti Maestro Venerabile della Loggia Kilwinning di Cagliari) e le sue disgustose condotte.
La condanna del Candidato Gran Maestro Pasquale La Pesa è estesa anche a tutta la Circoscrizione sarda, che ha taciuto e tace ancora, a tutti 8 livelli, con incredibile ed indecente omertà (salva per noi la posizione dell’attuale presidente circoscrizionale sardo Claudio Solinas, che più volte ha fatto sapere, tramite propri portavoce, di avere, in questo momento storico di strapotere della componente bisiana in Sardegna e di sua perdurante debolezza, le “mani legate”)
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Di seguito il testo integrale della missiva dell'avv. La Pesa:
Egregio Direttore,
anche a nome dei sig.ri Augusto Vasselli, Giovanni Anania, Stefano Lami, Matteo Cassa, Giovanni Greco e Marco Boccacci, La ringrazio per la tempestività con cui ha provveduto alla rimozione dell’intera frase contenente il vocabolo da noi ritenuto lesivo.
La ringrazio altresì per la pubblicazione della rettifica con le modalità e la tempistica normativamente previste a evidente dimostrazione della “buona volontà” a cui ha fatto riferimento nella Sua missiva.
Prendo atto, inoltre, con piacere di quanto da Lei riferito in ordine alla “terzietà generale rispetto alle attuali composizioni e ai programmi delle liste in concorrenza per il rinnovo della dirigenza” per quel che concerne la “linea della testata”.
Per quanto, ancora, concerne la Sua richiesta di una mia dichiarazione, a titolo personale, in merito alle vicende di cui all’allegato inviatomi, pur premettendo che non conosco i dettagli e che dal mese di aprile 2019 non rivesto più alcuna carica nella Giunta del Grande Oriente d’Italia, non ho alcun timore ad affermare - come farebbe, credo, qualsiasi persona di buon senso - che il contenuto dei post sottoposti alla mia attenzione sia assolutamente riprovevole e raccapricciante perché in violazione delle più elementari norme fondamentali della civile convivenza finalizzate al rispetto degli esseri umani e delle Istituzioni democratiche.
Per di più, trovo assolutamente ingiustificabile ed irriguardoso anche il dileggio a cui è stato sottoposto lo storico monumento di Giovanni Bovio per chi, come me, è cresciuto in questa Istituzione con le parole del filosofo, professore di diritto e Grande Oratore del G.O.I. sulla “Primavera della Massoneria”.
A tal proposito desidero ribadire con forza quanto già espresso a pag. 15 del programma della Lista n. 3 “Palingenesi Tradizionale” (che allego per Sua comodità di consultazione): “Il libero pensiero non può essere libertà di abbracciare qualunque fede politica, anche in negazione dei valori della democrazia, della solidarietà,dell’uguaglianza tra i popoli e le etnie; il libero pensiero è, al contrario, la libertà da quei vincoli di basso profilo, generati dagli istinti più bassi e spesso anche violenti, che ci impediscono di riconoscere in ogni altro uomo un Fratello”.
In ogni caso, poiché sono fermamente convinto che un Gran Maestro non sia il “padrone” del G.O.I. e non possa, quindi, fare tutto ciò che più gli aggrada, ma debba, per primo, rispettare la Costituzione ed il Regolamento dell’Ordine del G.O.I., desidero evidenziare come eventuali sanzioni disciplinari possano essere irrogate solo all’esito di un procedimento celebrato secondo le norme previste da dette fonti normative interne. Le medesime fonti (art. 119 Reg. Ord.) prevedono espressamente in capo al Grande Oratore “il potere di iniziativa per tutte le colpe massoniche e di impugnativa per tutti i processi”. È, quindi, altrettanto pacifico che possano e debbano essere accertate anche eventuali omissioni da parte degli Organi istituzionalmente preposti alla repressione delle cd. “colpe massoniche” e fermo restando che qualsiasi Fratello avrebbe avuto - ed ha - il diritto-dovere di proporre una Tavola d’accusa a tuteladell’immagine del G.O.I.
Ad ogni modo, per quel che concerne il vostro apprezzamento nei confronti del Prof. Bonvecchio - dal quale discenderebbe il vostro sostegno alla “Lista Taroni” - mi sia consentito rilevare la grave tardività della dissociazione da siffatti comportamenti da parte di chi, pur avendo ricoperto, all’epoca dei fatti, importanti incarichi di Giunta, ha atteso ben otto anni e mezzo (di cui cinque trascorsi ricoprendo la carica di Grande Oratore, prima, e Gran Maestro Aggiunto, poi) prima di esternare le pesanti critiche a cui avete fatto riferimento.
Infine, per quel che concerne eventuali dichiarazioni finalizzate ad illustrare il programma della Lista n. 3 “Palingenesi Tradizionale”, La ringrazio per l’interesse, ma ritengo che, pur non considerando il “Codice etico” in alcun modo d’ostacolo al diritto di parola e di informazione, si tratti di idee, progetti, valori e visioni che debbano essere preventivamente e preliminarmente illustrate ai Maestri Liberi Muratori del Grande Oriente d’Italia - Palazzo Giustiniani.
Distinti saluti.
Avv. Pasquale La Pesa