Le cure termali: quali trattamenti e per quali patologie
Le cure termali, e in particolare le acque usate per il benessere della persona, sono conosciute e apprezzate già dai tempi dei Greci e dei Romani, i quali realizzarono monumentali terme pubbliche per uso igienico e curativo.
Le cure termali: quali trattamenti e per quali patologie
Le cure termali, e in particolare le acque usate per il benessere della persona, sono conosciute e apprezzate già dai tempi dei Greci e dei Romani, i quali realizzarono monumentali terme pubbliche per uso igienico e curativo.
Il successo delle terme non teme il passare del tempo, infatti sono moltissime le persone che le scelgono come pausa di relax, e quindi dai ritmi frenetici della società nella quale viviamo, ma anche per motivi di salute, per curare le malattie più diverse. Quali sono allora i benefici delle acque termali, e quali i trattamenti più adatti per determinate patologie?
Caro lettore, cara lettrice analizziamo insieme l'argomento.
Se è vero che le acque e i trattamenti termali sono utili alla cure di molte patologie, va anche osservato che chiunque può trarne evidenti benefici, sia sul fisico che sul tono dell'umore. Chi sperimenta i trattamenti termali, infatti, non solo riscontra un immediato senso di benessere e un miglioramento del proprio umore, ma allontana il rischio di alcune malattie croniche, come l’insufficienza venosa cronica.Ciò avviene grazie al fatto che i trattamenti termali determinano lo sviluppo e la modulazione di alcuni neurormoni, denominati anche ormoni della felicità. Ad esempio, inducono ad una stimolazione della serotonina, nonché di ben quattro encefaline, e di un ormone molto importante che è la beta endorfina, che aiuta ad aumentare la tolleranza al dolore come sostiene il bravo dott. Fausto Bonsignori, Direttore sanitario Petrolio SPA Resort.
Le cure termali risultano essere realmente efficaci, tanto che il Servizio Sanitario Nazionale ha stilato una lista delle patologie che possono trarne beneficio. Le malattie riconosciute sono:
• Malattie otorinolaringoiatriche e delle vie respiratorie
• Rinopatia vasomotoria
• Bronchite cronica semplice accompagnata a componente ostruttiva
• Malattie cardiovascolari
• Postumi di flebopatie di tipo cronico
• Malattie ginecologiche
• Sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale e involutiva
• Leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche e distrofiche
• Malattie dell’apparato urinario
• Calcolosi delle vie urinarie e sue recidive
• Malattie dell’apparato gastroenterico
• Dispepsia di origine gastroenterica e biliare; sindrome dell’intestino irritabile nella varietà con stipsi
• Malattie reumatiche
• Osteoartrosi ed altre forme degenerative
• Reumatismi extra-articolari
• Malattie dermatologiche
• Psoriasi
• Dermatite seborroica ricorrente.
Le cure termali comprendono i fanghi, le grotte e le acque minerali utilizzati a scopo terapeutico, preventivo e riabilitativo e devono essere prescritte dal medico. Le stazioni termali, i cui requisiti sono disciplinati, come le acque, dalla Legge 16 luglio 1916, n. 947 e attuati dal R.D. 28 settembre 1919, n. 1924, possono utilizzare solo acque autorizzate dal Ministero della Sanità che ne verifica periodicamente caratteristiche e potere terapeutico.ll sito Federterme ci spiega che per le acque “In Italia è adottata la classificazione di Marotta e Sica nella quale sono presi in considerazione aspetti quantitativi e qualitativi”:
Acque fredde
Salse
Solfuree
Bicarbonate
Acque ipotermali (Temperatura tra 20° e 30°C)
Salse
Solfuree
Bicarbonate
Acque termali (Temperatura tra 30° e 40°C)
Salse
Solfuree
Solfate
Acque ipertermali(Temperatura superiore a 40°C)
Salse
Solfuree
Bicarbonate
Solfate
In un "quadro" generale , possiamo dire che secondo le norme italiane si definiscono cure termali quelle “che utilizzano acque termali o loro derivati, aventi riconosciuta efficacia terapeutica per la tutela globale della salute nelle fasi della prevenzione, della terapia e della riabilitazione delle patologie (…)” .
Le cure termali sono utili per molte malattie croniche e degenerative a carico dei vari apparati. Il metodo utilizzato nelle cure termali è la crenoterapia (dal greco crené, ovvero sorgente) che può essere interna o esterna. Nel primo caso sono comprese le cure attraverso idropinoterapia, irrigazioni, inalazioni, insufflazioni e politzer crenoterapico solfureo. La crenoterapia esterna, invece, si attua attraverso balneoterapia, antroterapia (grotte) e peloidoterapia (fanghi). Cari amici e membri osserviamo nello specifico quali sono le cure termali e quali patologie possono risolvere.
L' idropinoterapia
Si tratta della somministrazione di acqua minerale, ovvero terapeutica, come bibita. Questo metodo, che può essere effettuato anche a domicilio, è particolarmente utile in caso di malattie recidive dell’apparato urinario. In questo caso il ciclo termale consigliato è di due settimane.
Le irrigazioni
Con questo metodo i gas e le acque termali vengono a contatto con le mucose di alcuni organi e apparati, con azione decongestionante, antinfiammatoria, detergente e antisettica. In particolare, le irrigazioni possono essere di tipo vaginale, nasale, orofaringea e intestinale.
Le inalazioni
Le cure termali con terapia inalatoria agiscono sulle patologie delle alte e basse vie respiratorie e a livello dell’orecchio medio. Attraverso attrezzature e tecniche specifiche come l' aerosol o le nebulizzazioni, permettono, infatti, di far agire i principi attivi contenuti nelle acque minerali sulla mucosa.
Le insufflazioni
Questa tecnica interviene in maniera mirata a livello della tuba di Eustachio, della cassa del timpano e dei componenti dell’apparato di trasmissione dell’orecchio medio, attraverso l’uso di un catetere che viene inserito nelle cavità nasali.
Il politzer crenoterapico solfureo
E' una tecnica che viene utilizzata in specifici casi in alternativa alle insufflazioni. Si basa sulla manovra di Politzer, ovvero deglutizioni a narici chiuse con conseguente aumento della pressione dell’aria nel rinofaringe ed utilizza acqua solfurea. Le acque sulfuree vantano parecchie proprietà: agiscono da stimolante del sistema immunitari, hanno funzioni antisettiche e antiseborroiche, sono importanti per la salute della mucosa polmonare.La crenoterapia esterna, invece, è più diffusa nelle cure termali e si basa sul contatto, l’immersione del corpo, con l’acqua, i fanghi o gli ambienti termali. Scopriamo meglio le tre tecniche che la compongono.
La balneoterapia
Consiste in un’immersione totale o parziale del corpo in acque minerali calde o riscaldate e può essere effettuata in apposite vasche singole o in piscine. La balneoterapia è una cura termale usata per le patologie della pelle, quali psoriasi o dermatiti, ma anche dell’apparato circolatorio e locomotore, per curare reumatismi e fare riabilitazione in seguito a traumi di varia natura.
L' antroterapia
E' il trattamento termale in grotta, il quale prevede un particolare microclima dagli effetti terapeutici. Le grotte naturali hanno diversa temperatura e grado di umidità e la permanenza del paziente è stabilita dal medico in base alla terapia e alla patologia. Il calore svolge un’azione decontratturante ed analgesica a livello dell’apparato osteo-artro-muscolare, mentre attraverso la sudorazione è possibile espellere le tossine.
La peloidoterapia
I peloidi sono tutti gli impacchi o mix di acque termali e materie organiche e/o inorganiche utilizzati a scopi terapeutici. I fanghi sono i più diffusi e portano molti benefici, riconducibili, soprattutto, alla loro azione analgesica, antinfiammatoria e decontratturante.
In Italia sono presenti più di 380 centri termali, distribuiti nelle varie regioni: alcuni tra questi dispongono di servizi e macchinari all’avanguardia che ne fanno strutture d’eccellenza e noti per i validi trattamenti terapeutici, nonché ambiti da coloro che hanno già avuto modo di avere i benefici delle loro acque sulla propria pelle e sul proprio tono dell'umore.
Fonte : InSalute
Immagine tratta da(by) Italia meravigliosa Web Page
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
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