Le sante del quartiere Sa Marina di Cagliari
Martedì 8 luglio 2025 una serata in omaggio di suor Teresa Tambelli, la mamma dei marianelli del quartiere de Sa Marina di Cagliari

«Vox populi vox Dei, voce di popolo, voce di Dio». Così diceva una sentenza medioevale per riconoscere che “opinioni e giudizî popolari devono o possono ritenersi veri e giusti”.
Per il popolo del quartiere de Sa Marina, due suore che si sono avvicendate come Superiore dell’Asilo Marina-Stampace, Giuseppina Nicoli(1863-1924) e Teresa Tambelli (1884-1964), sono sante. Due sante che si aggiungono alla patrona ufficiale del Quartiere: sant’Eulalia. Si sa, la Chiesa tiene conto del popolo, ma ci va cauta. Per ora nella gerarchia della santità suor Nicoli è Beata e Suor Tambelli Venerabile ma per il popolo manca poco e comunque sante le considera. Ma quali grandi prodigi hanno compiuto queste due suore per meritarsi la santità? Le loro biografie, riportate sui siti web delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli e santa Luisa di Marillac, ordine a cui entrambe appartenevano, ne danno ampiamente giustificazione. In sintesi le due suore sono campionesse di Carità, che concretamente praticavano al servizio di Dio e della povera gente. Hanno grandi meriti, ma a Cagliari sono conosciute soprattutto per la cura dei ragazzi poveri, vittime dei disastri delle due guerre mondiali: “is piccioccus de crobi”, come venivano comunemente chiamati, poi ribattezzati “marianelli”. La loro opera di Carità si estendeva a 360 gradi a tutta la popolazione bisognosa, di cui curavano il corpo e lo spirito: il benessere fisico come l’istruzione scolastica e religiosa.
Dei marianelli che hanno conosciuto solo suor Tambelli ne sono sopravvissuti alcuni, fermamente devoti alla loro suora, che sentono come loro mamma. E ci tengono molto per far sì che la loro memoria, del bene che hanno fatto, si tenga viva. Ecco perché a meno di un mese dalla proclamazione a venerabile di suor Tambelli hanno chiesto di organizzare una serata, con una messa e un incontro laico, per pregare e parlarne insieme a quanti lo vogliano. L’iniziativa è prevista per martedì 8 luglio, con la messa celebrata dal parroco mons. Marco Lai (ore 19) e successivamente un incontro animato da Carlo Boi (portavoce dei marianelli), suor Rita Columbano (biografa), Paolo Matta (giornalista).
Dice Carlo Boi (classe 1948), portavoce dei marianelli: “io ho conosciuto di persona suor Teresa Tambelli: una donna di Dio, mite, colta, sempre disponibile ad aiutare i poveri. Lombarda, arrivata a Cagliari a 23 anni, era diventata sarda! Pensate che pronunciava benissimo la parola cixiri, cosa che non riesce a molti continentali. Ricordo che ogni giorno intorno alle 5.30, passava nelle case del quartiere a svegliare i marianelli, per la messa e poi per un’abbondante colazione. Organizzava momenti di svago, perfino una squadra di calcio attrezzata di tutto punto. Curava l’istruzione dei ragazzi e delle ragazze. Come riuscisse a trovare le risorse per fare tutto e’ tuttora un mistero! Al suo funerale partecipò tutta la città e i marianelli sopravvissuti hanno anche partecipato alla traslazione del suo corpo dal Cimitero di Bonaria alla Capella delle suore FdC, in via Baylle, dove tuttora riposa di fronte alla tomba di suor Giuseppina Nicoli… Come dimenticare queste due suore di Carità? Sarebbe giusto che il Comune come minimo intitolasse loro una strada”.
Carlo ha molte cose da dire su suor Tambelli e sul quartiere. Ne avrà occasione martedì, insieme con suor Rita Columbano, la biografa, e con Paolo Matta, il famoso giornalista esperto di storie dei santi sardi.
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