Lettera aperta al Governo della Repubblica Federale di Germania e alla Merkel: corona bond europei adesso!
I Paesi dell’Unione Europea devono operare a livello economico con la più assoluta solidarietà, per il bene di tutti, anche della stessa Germania
Decine di studiosi, cantanti, giornalisti e autori come Eva e Robert Menasse, Uwe Timm, Caroline Emcke, Herbert Groenemeyer, Sibylle Lewitscharoff, Claus Offe, Franz Schaetzing o Thomas Winkler si sono rivolti ad Angela Merkel per ricordarle che "nella crisi immane che stiamo vivendo su scala mondiale è in gioco tutto: in primo luogo dobbiamo salvare vite umane ed evitare un ulteriore tracollo delle economie nazionali e internazionali, che avrebbe conseguenze materiali e sociali catastrofiche. Al contempo dobbiamo preservare i principi umani, liberali e democratici, conditio sine qua non del nostro ordine sociale, di cui è parte anche la nostra "libera economia""
Ecco il testo:
Nella crisi immane che stiamo vivendo su scala mondiale è in gioco tutto: in primo luogo dobbiamo salvare vite umane ed evitare un ulteriore tracollo delle economie nazionali e internazionali, che avrebbe conseguenze materiali e sociali catastrofiche. Al contempo dobbiamo preservare i principi umani, liberali e democratici, conditio sine qua non del nostro ordine sociale, di cui è parte anche la nostra “libera economia”. Solo come cittadine e cittadini liberi possiamo affrontare la crisi adeguatamente. Per farlo c’è bisogno della massima cooperazione e solidarietà, a livello individuale, regionale, nazionale e internazionale, nonché di un coordinamento politico. I Paesi dell’Unione Europea devono operare a livello economico con la più assoluta solidarietà, sostenendosi a vicenda, e questo anche nell’interesse della Germania. Devono impiegare tutti i mezzi a loro disposizione, utilizzare le risorse di ogni singola economia nazionale per creare una stabilità comune. La situazione richiede solidarietà concreta e immediata: è necessario intervenire con l’emissione di “corona bond”, obbligazioni comuni emesse dai Paesi dell’Unione. E ciò va fatto prima che la spirale discendente acquisti una propria dinamica di portata ancora maggiore. Le manovre economiche e finanziarie adottate dai singoli stati – pacchetti congiunturali, bonus e indennità ad hoc, crediti di emergenza, acquisti di obbligazioni e iniezioni di liquidità – non basteranno, né sarà sufficiente aggiornare il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità, o le “linee di credito contingente” per i bilanci nazionali. La tragedia in atto ha una portata immane. Nella situazione che stiamo vivendo, chi può e vuole assumersi veramente la responsabilità di lasciare inutilizzato il più forte tra tutti gli strumenti di cui noi europei disponiamo?
L’imperativo del momento è: essere il più possibile forti, essere il più possibile solidali. Per ragioni etiche, culturali, sociali e, appunto, economiche. Essere forti implica anche avere una grande responsabilità: questo è un mandato. E la Germania è forte, ha un potere e mezzi enormi. L’Europa ci ha dato tutto quello che siamo – ora spetta anche a noi restituire. Chiediamo espressamente al governo tedesco di approvare al prossimo vertice dell’UE la proposta del presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte e del presidente francese Emmanuel Macron di istituire “corona bond” – un appello che la Spagna e altri sei paesi dell’Unione già sostengono.
31. Marzo 2020
Tradotto da Dania D’Eramo & Valentina Tortelli
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