Lo schwa (ə)? No, grazie. Pro lingua nostra
La raccolta di firme (speriamo utile) si pone l'obiettivo di contrastare una pericolosa deriva di riforma della lingua italiana a colpi di schwa

Lanciata 3 giorni fa su Change.org dal Prof. Massimo Arcangeli - linguista, scrittore e Ordinario di Linguistica italiana presso l'Università di Cagliari - questa raccolta di firme, che ha già raggiunto quota 6000 adesioni in crescita, si pone come obiettivo di contrastare fermamente "una pericolosa deriva, spacciata per anelito d'inclusività da incompetenti in materia linguistica, che vorrebbe riformare l'italiano a suon di schwa".
Il Prof. Arcangeli prosegue scrivendo che "i promotori dell'ennesima follia, bandita sotto le insegne del politicamente corretto, pur consapevoli che l'uso della "e" rovesciata" non si potrebbe mai applicare alla lingua italiana in modo sistematico, predicano regole inaccettabili, col rischio di arrecare seri danni anche a carico di chi soffre di dislessia e di altre patologie neuroatipiche".
La deriva dellò Schwa, proposta di una minoranza sempre più potente - nei media e nei consessi universitari, ma decisamente ingnorante e intrisa della cosiddetta sottocultura Woke, che raccoglie a sé la cancel coulture, i SJW, e tutti i fautori del "politicamente corretto", becere derive socio-culturali nate negli scantinati universitari - nemmeno a dirlo - delle più rinomate Università statunitensi - "che pretende di imporre la sua legge a un'intera comunità di parlanti e di scriventi, esortano a sostituire i pronomi personali "lui" e "lei" con "ləi", e sostengono che le forme inclusive di "direttore" o "pittore, "autore" o "lettore" debbano essere "direttorə" e "pittorə", autorə" e "lettorə", sancendo di fatto la morte di "direttrice" e "pittrice", "autrice" e "lettrice". Ci sono voluti secoli per arrivare a molti di questi femminili. Nel latino classico "pictrix", come femminile di "pictor", non esisteva. Una donna che facesse la pittrice, nell'antica Roma, doveva accontentarsi di perifrasi come "pingendi artifex" ('artista in campo pittorico')".
"C'è anche chi va ben oltre. Gli articoli determinativi "il", "lo", "la", poiché l'italiano antico, in usi che oggi richiedono "il", poteva prevedere al maschile singolare la variante "lo", si pretende che convergano sull'unica forma "lə", e i rispettivi plurali ("i", "gli", "le") che confluiscano in "l3", col secondo carattere che non è un 3 ma uno schwa lungo. Entrambi i segni, lo schwa e lo schwa lungo, sono perfino finiti in ben 6 verbali redatti da una Commissione per l'abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di prima e seconda fascia."
"Lo schwa e altri simboli (slash, asterischi, chioccioline, ecc.), oppure specifici suoni (come la "u" in "Caru tuttu", per "Cari tutti, care tutte"), che si vorrebbe introdurre a modificare l'uso linguistico italiano corrente, non sono motivati da reali richieste di cambiamento. Sono invece il frutto di un perbenismo, superficiale e modaiolo, intenzionato ad azzerare secoli e secoli di evoluzione linguistica e culturale con la scusa dell'inclusività. Lo schwa, secondo i sostenitori della sua causa, avrebbe anche il vantaggio di essere pronunciabile. Il suono è quello di una vocale intermedia, e gli effetti, se non fossero drammatici, apparirebbero involontariamente comici. Peculiare di diversi dialetti italiani, e molto familiare alla lingua inglese, lo schwa, stante la limitazione posta al suo utilizzo (la posizione finale), trasformerebbe l'intera penisola, se lo adottassimo, in una terra di mezzo compresa pressappoco fra l'Abruzzo, il Lazio meridionale e il calabrese dell'area di Cosenza."
FIRMATE QUI: https://www.change.org/p/lo-schwa-%C9%99-no-grazie-pro-lingua-nostra
La redazione e l'editore di Giornalia, sostengono con forza questa battaglia promossa dal Prof. Arcangeli, nella speranza che la raccolta firme possa risultare utile.
Si offrono, a servizio della causa e oltre, le pagine di giornalia.com per sostenere, a modo nostro, la diffusione dell'informazione a sostegno della battaglia in oggetto. Inoltre ci si rende preventivamente disponibili per altre iniziative, che si vorranno attuare a contrasto di questa pericolosa deriva per la nostra amata lingua.
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