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FABIO LOI

LOTTA AL PASCOLO BRADO, PESTE SUINA E SARS-COV-2

Il futuro dell’umanità è connesso all’allevamento estensivo

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David Quammen sostiene che quando l’uomo invade il territorio animale smuove e altera l’equilibrio del pianeta esponendosi a virus come il SARS-COV-2.

Lo dice alla rivista Wired il nove marzo 2020.

David Quammen è l’autore del famoso libro Spillover (salto di specie). Il suo è un reportage romanzato in cui rivela il lavoro degli scienziati nelle fattorie australiane e nei mercati cinesi, intervistando medici e indagando sui meccanismi del salto dei virus dall’animale all’uomo, lo spillover.

Nell’intervista racconta che sul pianeta esercitiamo una pressione eccessiva, siamo troppi, 7,7 miliardi di persone.

Chi ha il coraggio di dargli torto si faccia avanti.

Abbiamo bisogno di più spazio per coltivare il cibo di cui ci alimentiamo e per quello destinato agli animali di cui ci nutriamo. Dunque ogni volta che si distrugge una foresta, tra i tanti problemi in cui possiamo incorrere, c’è anche la possibilità di contrarre nuovi virus.

Il quadro che vien fuori è, che se non cambiamo il modo di concepire lo sviluppo e la sopravvivenza umana, ci dovremo preoccupare sempre più spesso di contrastare fenomeni naturali ostili: epidemie ed eventi climatici anomali che causeranno anche forti crisi economiche.

Non si può continuare a pensare che lo sviluppo economico debba essere connesso alla crescita demografica: l’aumento della popolazione e la crescita esponenziale della produzione non sono più prospettive da seguire. Il modello capitalista basato sul profitto ad ogni costo è un sistema che porterà alla distruzione del genere umano. Dunque dobbiamo cambiare il nostro modo di produrre.

Anche esperti della OMS e della FAO, hanno ricostruito la storia dello sviluppo dagli allevamenti tradizionali familiari all’imposizione dei modelli industriali intensivi, evidenziando gli effetti negativi di questo cambiamento.

Nell’ultimo articolo sull’inchiesta contro gli abbattimenti indiscriminati dei maiali al brado, pubblicato da noi sempre su Giornalia.com il 13 dicembre 2019, sosteniamo che in Europa, in particolare in Italia, in Veneto e in Emilia Romagna ecc… vi sono diversi progetti innovativi ed eco sostenibili che si basano sul pascolo brado dei suini. Al di fuori della Sardegna le modernizzazioni del brado vengono considerate avanguardia del futuro, del rispetto della natura, della salute degli animali e dell’uomo. La soluzione futura, legata anche alla salvezza del pianeta, è l’allevamento estensivo. In Brasile la foresta amazzonica viene devastata per far spazio alle coltivazioni di mais e soia, utili per l’alimentazione degli animali allevati nei sistemi intensivi e queste pratiche non sono più sopportabili.

Ripetiamo il concetto che alla luce di tutte queste considerazioni, si può sostenere che la politica sbaglia prospettiva. La vera domanda da porsi è:

come possiamo combattere la peste suina salvando il pascolo brado?

La vera modernizzazione è il mantenimento della propria specificità all’interno di un sistema moderno e sano che rispetti i modelli di allevamento tradizionali. Gli allevamenti estensivi sono sistemi da valorizzare e non da rifiutare. L’estensivo deve essere valorizzato, oltre che per la qualità delle carni, anche per la sostenibilità da un punto di vista economico e ambientale, a maggior ragione in un isola in cui questo è tradizione.

Alla faccia di chi considera l’allevamento al brado “arcaico”.

Quindi è utile rilanciare, in questo momento più che mai, la proposta degli allevatori per la regolarizzazione dei maiali al brado.

Inoltre, sia per ristabilire un ricambio metabolico con la natura, sia per ridurre i rischi dovuti all’incrementare dell’allevamento intensivo, è necessario che la Regione Sardegna reintroduca la possibilità di possedere i capi riproduttori negli allevamenti familiari.

Qui c’è la sintesi del progetto di regolarizzazione proposto alla Regione Sardegna.

È stato elaborato da Valerio Ecca e condiviso dagli allevatori irregolari e non.

Rilanciamo dunque alla RAS la proposta di ascolto delle richieste:

“I MODULI DI ALLEVAMENTO SARANNO REALIZZATI DAL SOGGETTO BENEFICIARIO DEI FONDI PUBBLICI, ED IN OGNI COMUNE SARANNO ASSUNTI UNO O DUE ADDETTI ALLA CUSTODIA E ALIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI. I 36 MODULI SARANNO SUDDIVISI COME SEGUE:

    • AREA REGOLARIZZAZIONE DENOMINATA “QUARANTENA” DELLA SUPERFICIE TOTALE DI 1 HA, SUDDIVISA IN N° 5 LOTTI DA 2000 MT (MODULO A PROGETTO)

    • AREA ACCORPAMENTO DENOMINATA “PASCOLO CONTROLLATO” DELLA SUPERFICIE TOTALE DI 5 HA , SUDDIVISA IN N° 4 LOTTI DA 1,25 HA (MODULO B PROGETTO)

    • AREA NORMALIZZAZIONE DENOMINATA “PASCOLO BRADO CONTROLLATO” DELLA SUPERFICIE TOTALE DI 30 HA , SUDDIVISO IN N° 3 LOTTI DA 10 HA (MODULO C PROGETTO)

NEL MODULO AREA QUARANTENA I SUINI RIMANGONO IL TEMPO NECESSARIO PER IL DOPPIO CONTROLLO SIEROLOGICO DA EFFETTUARE ALL’INGRESSO E A DISTANZA DI 28 GG. I SUINI SARANNO SOTTOPOSTI A STRETTA SORVEGLIANZA DA PARTE DI UN RAPPRESENTANTE CAPOFILA DEL PROGETTO, CHE SI OCCUPERA’ ANCHE DELL’ALIMENTAZIONE DEI MAIALI (DALL’ESTERNO) E DI UNA O DUE GUARDIE FORESTALI.

QUANDO I CONTROLLI HANNO DATO ESITO NEGATIVO ALLA PRESENZA DELLA PSA I SUINI VENGONO GRADUALMENTE ALLEVATI NEI MODULI A + B (PASCOLO CONTROLLATO).

IN QUESTE AREE I SUINI PERMANGONO SINO AL RAGGIUNGIMENTO DEL CARICO MASSIMO SOSTENIBILE E SINO ALL’ASSEGNAZIONE AGLI ALLEVATORI CHE MANIFESTANO LA VOLONTA’ DI ALLEVARE I SUINI IN REGOLA CON LE NORMATIVE VIGENTI.

I SUINI REGOLARIZZATI DOPO IL PERIODO DI QUARANTENA E DI PASCOLO CONTROLLATO, VENGONO ASSEGNATI AI SINGOLI PARTECIPANTI. LA RETE DI PROPRIETARI, CHE NEL FRATTEMPO SI SONO DOTATI DELLE STRUTTURE NECESSARIE ALL’ALLEVAMENTO REGOLARE. I SERVIZI VETERINARI COMPETENTI ASSEGNERANNO IL CODICE AZIENDALE RICHIESTO TRAMITE FORMALE PRESENTAZIONE DELLA DUA AL SUAP”.

Fonte: wired quammen spillover valerio ecca
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