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Redazione

Mohammed VI, rappresaglie a Gaza contro il diritto internazionale

In un discorso al summit arabo di Manama

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Il re del Marocco, Mohammed VI ha affermato che “le rappresaglie nella Striscia di Gaza hanno rivelato gravi violazioni che contraddicono le disposizioni del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale”.

Parlando in un discorso al trentatreesimo vertice della Lega Araba a Manama, in Bahrein, il re del Marocco ha rinnovato la forte condanna dell'uccisione di persone innocenti, sottolineando che “l'imposizione di una nuova realtà nella Striscia di Gaza e i tentativi di sfollare forzatamente i palestinesi sono inaccettabili e non faranno altro che esacerbare la situazione”.

Il re Mohammed VI ha indicato, in un discorso letto dal primo ministro Aziz Akhannouch, che “la Striscia di Gaza è parte integrante dei territori palestinesi e dello Stato palestinese unificato, sottolineando la necessità di accelerare la fornitura di aiuti umanitari ai palestinesi in tutto il territorio Striscia di Gaza, in modo sostenibile, e per rafforzare la protezione dei civili”.

Il monarca ha aggiunto: “Come Presidente del Comitato di Gerusalemme, continueremo, in stretto coordinamento con nostro fratello, Mahmoud Abbas, Presidente dello Stato di Palestina, a compiere sforzi possibili per preservare il patrimonio storico e legale e lo status culturale della Città Santa”.

Parallelamente, il discorso reale ha indicato la continuazione del lavoro sul campo intrapreso dall’Agenzia Bayt Mal Al-Quds, il braccio esecutivo del Comitato di Gerusalemme, nell’attuazione di piani e progetti concreti volti a preservare l’identità culturale della Città Santa, migliorando la situazione sociale e le condizioni di vita dei gerosolimitani, e sostenendo la loro fermezza e sopravvivenza a Gerusalemme.

Il re Mohammed VI ha ritenuto che “lo svolgimento di questo importante vertice, in una circostanza difficile, a livello regionale e internazionale, incarna la nostra comune volontà di affrontare le questioni urgenti della nostra nazione araba, secondo una visione lungimirante e realistica, con l’obiettivo di migliorare la situazione situazione attuale e risolvere le sfide in materia di sicurezza e sviluppo che deve affrontare”.

Il discorso reale al vertice arabo in Bahrein ha inoltre sottolineato che “le difficili circostanze che sta attraversando la questione palestinese, a seguito della palese aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, ci rendono più determinati a far sì che la questione palestinese rimanga il fulcro della definizione una pace giusta e duratura nella regione del Medio Oriente”, sottolineando “il nostro sostegno”. “Il fermo impegno nei confronti del fraterno popolo palestinese, al fine di ripristinare i suoi diritti legittimi e stabilire il suo Stato indipendente e sovrano, ai confini del 4 giugno”. , 1967, con Gerusalemme Est come capitale, sulla base della soluzione dei due Stati”.

D'altro canto, il re Mohammed VI ha fatto riferimento alle condizioni dolorose e sfortunate vissute da alcuni paesi arabi fratelli, sottolineando che il Regno del Marocco spera che la situazione in questi paesi si stabilizzi, sulla base del primato del dialogo e delle iniziative pacifiche. , lontano dalla logica della forza e delle soluzioni militari, per raggiungere soluzioni pratiche efficienti e sostenibili.

Il discorso reale ha registrato con rammarico che “l’integrazione economica e l’integrazione tra i paesi della nostra organizzazione non ha ancora raggiunto il livello a cui aspiriamo, nonostante la disponibilità di tutti gli ingredienti per il successo nei nostri paesi”, sottolineando che “questa situazione non è un destino inevitabile, ma richiede piuttosto l’adozione di una visione realistica che crede nella costruzione congiunta e si basa sull’impegno nei confronti dei principi di buon vicinato, sul rispetto della sovranità nazionale dei paesi e della loro integrità territoriale e sull’astensione dall’interferire nei loro affari e seminare tendenze alla divisione e alla secessione”.

In questo contesto, il re Mohammed VI ha aggiunto: “Non possiamo fare a meno di rammaricarci, ancora una volta, del fallimento dell’Unione del Maghreb arabo nell’adempiere al suo ruolo naturale nel sostenere lo sviluppo congiunto dei paesi del Maghreb, in particolare garantendo la libertà di movimento delle persone, capitali, beni e servizi tra i suoi cinque paesi”.

Il discorso reale considerava che “il futuro della nostra nazione araba rimane dipendente dalla ricerca di una visione strategica comune e dalla fornitura di una sincera volontà politica, per consolidare la sua unità e unire le sue fila, in un modo che serva gli interessi comuni dei nostri popoli, e realizza le sue aspirazioni per una maggiore comprensione, comunicazione e integrazione tra i suoi componenti”.

Ciò richiede, secondo il re Mohammed VI, “prestare particolare attenzione alla nostra ricchezza umana, in particolare alla gioventù araba, e aprire loro gli orizzonti di qualificazione e avanzamento, in particolare dotandoli di mezzi e meccanismi moderni di istruzione e formazione, e fornendo loro maggiori opportunità di lavoro in vari campi, in modo da qualificarli per impegnarsi nell’istruzione nella vita politica e nell’integrazione economica e sociale”.

Al termine del discorso, letto dal Primo Ministro, il Re ha sottolineato che “preparare e qualificare una gioventù consapevole e responsabile è la vera ricchezza dei nostri Paesi, ed è il modo migliore per rafforzare la sua posizione, renderla capace di portando avanti le sue questioni cruciali e essendo un attore significativo nel suo ambiente regionale e internazionale”.

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