PAESI IN GUERRA I CUI UOMINI LAVORANO SU UNA STESSA NAVE
La guerra tende ad uccidere anche la globalizzazione
RUSSI E UCRAINI SONO IL 14,5% DEI MARITTIMI DEL MONDO.I SOLI UCRAINI, IMBARCATI SU NAVI ITALIANE O COLLEGATE A INTERESSI ITALIANI, SONO CIRCA 3000.
L’ esistenza di una globalizzazione crea situazioni incalcolabili quando il vivere comune è messo a rischio causa un conflitto tra stati aperto e dichiarato, e questo mentre cittadini di entrambi gli stati contendenti lavorano uno affianco all’altro. La prova la dà, in un articolo del Corriere del Veneto, del 22 aprile 2022, l’associazione Stella Maris, che fa capo all’Apostolato del mare: “Si avvertiva tensione nell’aria”, dice la referente della Stella Maris di Porto Nogaro, che si occupava degli aiuti al personale imbarcato su una prima nave, avente a bordo un equipaggio composto da marittimi russi e ucraini, mentre su una seconda, con Comandante russo ed equipaggio ucraino, l’umanità del capitano, aveva, fino a quel momento, impedito situazioni umanamente inaccettabili.
E’ chiaramente cosa molto dura essere lontani dalla propria famiglia mentre si sta lavorando senza possibilità di poter far qualcosa di materialmente utile per i propri cari, ed essere preoccupati continuamente per il ritorno, non sapendo anche dove avverrà il loro ricongiungimento familiare. Dove saranno i loro cari quando avranno portato a termine l’imbarco? Non sanno nemmeno se avranno ancora una casa e inoltre temono di essere arruolati e quindi non avranno, probabilmente, nemmeno il tempo di riposarsi insieme a coloro che amano.
La situazione purtroppo è questa e non resta altro che pregare per una rapida fine della guerra.
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