Parte il Conte-bis. Mattarella lo riceve in Quirinale per affidargli l'incarico di formare un nuovo governo

Parte il tentativo per il Conte-bis.

Mattarella ha convocato il premier uscente al Quirinale. Gli affiderà l’incarico di formare un governo in base all’accordo politico scaturito dalle consultazioni tra 5 stelle e PD. I nodi ora riguardano, più che il programma in sé, le poltrone e il consenso interno ai partiti, a iniziare dall’incarico di Di Maio e dall'eventuale voto sulla piattaforma Rousseau. Infatti Di Maio ha sempre negato che sarebbe potuto esserci un accordo con il PD, perchè definito, in una occasione di poco precedente all'attuale accordo: «un partito subdolo, che ha cambiato volto e che fa pratiche ancor peggiori rispetto al passato, con accordi tra altri partiti, non ultimo con Forza Italia (in Sicilia n.d.r.)». E ribadisce, nella stessa occasione «noi mai alleati con il PD». Dalle sue parole, in effetti, risulta in salita chiarire la posizione odierna; verrà in suo aiuto il voto su Russeau?

«Serve il coraggio di tentare per chiudere la stagione dell’odio», dice Zingaretti. Servirebbe altrettanto coraggio per rimanere coerenti a quanto si affermava solo poche ore prima dalla crisi? Probabilmente molti la penserebbero così.

Il capo M5s rivendica di aver già rinunciato al ruolo di premier indicando Conte un anno fa e declinando un nuova offerta della Lega.

Sarò il  «nuovo Prodi» per sfidare Salvini

«Io non avrò soltanto il compito di guidare il governo. Io dovrò fare in modo che quella tra Cinque Stelle e Pd non sia semplicemente una somma. Ma un amalgama, una sintesi, una coalizione». Questo sarà il nuovo orientamento del governo che si appresta a nascere, ovvero quello di dare una svolta in sola chiave antisalviniana?

Staremo a vedere.