user profile avatar
Redazione

«Pioniere della chirurgia robotica e di cento altre cose». Franco Cossu nel ricordo di Franco Mariano Mulas sulle pagine di “L’Ortobene”

Redazionale

article photo


Sul numero oggi – 25 luglio 2021 – in distribuzione, L’Ortobene – settimanale diocesano di Nuoro – presenta un bel ricordo di Franco Cossu, primario di urologia e direttore di dipartimento chirurgico al San Francesco, a firma di Franco Mariano Mulas, medico egli stesso e già direttore generale della ASL nuorese (dal 2000 al 2011) nonché, in precedenza, stimato sindaco del capoluogo barbaricino (dal 1975 al 1979) e consigliere regionale (dal 1983 al 1994).

Noi abbiamo onorato la memoria del dottor Cossu in diverse occasioni: ma non è stato soltanto il rapporto personale di amicizia con un clinico e chirurgo di straordinario valore professionale a spingerci a tanto, è stata invece e soprattutto la conoscenza certa e piena del suo profilo umano, morale e civile, e anche di appassionato democratico, ad aver spinto la mano sulla tastiera per fissare, e condividere con tutti, il sentimento di ammirazione per un’esemplarità di vita che il tempo non potrà spegnere.

Di lui che ancora combatteva la sua strenua battaglia contro un tumore pervasivo, potemmo pubblicare , già il 12 maggio 2019, un documento politico che lo ebbe primo firmatario (insieme con Antonello Mascia, Annico Pau e Gianfranco Murtas) dal titolo complesso perché volutamente inclusivo delle molte vocazioni compresenti nel filone ideale mazziniano che lo aveva mosso (e aveva mosso gli altri) fin dalla adolescenza: Fuori dalle gare elettorali, soltanto con le idealità civili e politiche di una vita intera. Per una società aperta e inclusiva, per l’Italia repubblicana, per l’Europa federale.  

Lo perdemmo, il dottor Cossu, di primissima mattina, con il buio ancora nel cielo, lunedì 15 luglio di quel 2019. E lo ricordammo subito con la cronaca dei suoi partecipatissimi affettuosissimi funerali, postata il 17 luglio: Per Franco Cossu, medico dal cuore di carne.

Giunsero alla famiglia e alla stessa redazione di Giornalia diverse testimonianze, allora, che la moglie Enza Ferrantelli e i figli Andrea ed Elena intendono dare alle stampe rinnovando così, anche materialmente, la comunanza del sentimento.

Nell’anniversario della scomparsa e poi anche nel secondo anniversario lo abbiamo voluto ancora onorare con riferimenti precisi alla sua biografia umana e professionale e con riflessioni cui induceva il suo profilo altamente morale (cf. Un medico meraviglioso, passato come un sogno. A un anno dalla morte, Franco Cossu nel ricordo dei suoi, e quanto dei pazienti che ha curato ed anche Franco Cossu, com’è stato bello essere “un uomo giusto”. A due anni dalla morte, una presenza morale sempre feconda, il 12 luglio rispettivamente del 2020 e del 2021).

Ora questa nuova pubblica, e particolarmente autorevole, testimonianza di Franco Mariano Mulas che inquadra efficacemente l’esperienza professionale del dottor Cossu nel campo degli avanzamenti organizzativi realizzati, nei primi anni del nuovo secolo, nel nosocomio nuorese e in generale nella rete della sanità pubblica provinciale. Eccone il testo. 

Per il terzo polo sanitario della Sardegna

Mi viene richiesto da un comune amico di ricordare il dottor Franco Cossu a due anni dalla sua scomparsa.

Ho conosciuto il dottor Franco Cossu nel 2002 in occasione della sua nomina a Direttore dell’Unità complessa di Urologia dell’Ospedale San Francesco.

Nel suo ruolo di Primario egli ha contribuito in maniera determinante, insieme a tanti altri - medici, infermieri e operatori sanitari - alla crescita della sanità nuorese.

È con il loro contributo e l’apporto essenziale della Dirigenza sanitaria e amministrativa, delle forze sociali e delle associazioni di volontariato, che si è potuto costruire un progetto strategico per la sanità della città di Nuoro e dei Distretti di Siniscola, di Sorgono con il suo Ospedale e di Macomer con i 40 posti letto di RSA.

Avevamo ritenuto fosse preliminarmente necessaria una distinzione delle mission dei due Presidi Ospedalieri: 

- lo Zonchello, l’Ospedale per pazienti post acuti: un reparto di Lungodegenza e una Riabilitazione di eccellenza (con palestre e piscine per la riabilitazione in acqua); 

- il San Francesco, Ospedale per acuti, con le unità operative organizzate per Dipartimenti e dotate di un più elevato confort alberghiero. 

Partendo da questa visione abbiamo lavorato con passione alla costruzione del terzo polo sanitario della Sardegna.

Ma alla elaborazione di una visione per il futuro dovevamo affiancare una pragmatica capacità di realizzare da subito interventi da intendere come tessere di un mosaico in costruzione, sottoponendo naturalmente gli atti al controllo e all’approvazione della Regione (Presidente Soru, Assessore Dirindin).

Perciò ricordo le cose fatte: 

la Radioterapia, la Neurochirurgia, la Chirurgia vascolare, il nuovo Pronto Soccorso con OBI (osservazione breve intensiva) ed Elisuperficie 118, l’Unità Stroke della Neurologia, le camere sterili dell’Ematologia (con il contributo determinate dell’AIL), le nuove Sale parto (con il parto in acqua) dell’Ostetricia, l’Emodinamica della Cardiologia - Utic, la Diagnostica per immagini ristrutturata con la Radiologia interventistica e Breast Unit per i tumori mammari, la nuova Oncologia con la psicooncologia, il Registro Tumori del Nuorese e dell’Ogliastra, l’Hospice, il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, l’Asilo nido aziendale, la Biblioteca sanitaria allocata nel vecchio San Francesco ristrutturato. 

Inoltre un grande atrio doveva assicurare il collegamento fra il corpo centrale dell’Ospedale e le nuove strutture di Radioterapia e Medicina Nucleare. 

L’avvio della chirurgia robotica, inaugurata al San Francesco con l’acquisizione - primi in Sardegna - del robot Da Vinci è stato un traguardo importante, da tutti in Sardegna guardato con ammirazione. La Urologia, diretta allora dal dottor Franco Cossu e oggi dal fratello Giampaolo, quella tecnologia la ha potuta utilizzare in particolare negli interventi di tumore della prostata e negli interventi di chirurgia conservativa del tumore del rene. Il suo apporto clinico è stato importante, e importante è stato il rapporto di collaborazione che ha saputo creare con le altre unità operative del Dipartimento di chirurgia che in seguito sarà chiamato a dirigere.

Franco Cossu aveva condiviso il progetto di crescita della sanità nuorese e ne aveva compreso l’importanza anche per la città di Nuoro e per il suo territorio. Perciò lo ricordarlo con gratitudine come Direttore generale di quegli anni e lo ricordo oggi con un sentimento di stima e di amicizia.

Fonte: GFM
RIPRODUZIONE RISERVATA ©

letto 2824 volte • piace a 0 persone0 commenti

Devi accedere per poter commentare.