REDDITO DI CITTADINANZA. AL VIA LA FASE DUE.
Con l'arrivo dei 108 Navigator parte anche in Sardegna la fase 2 del reddito di cittadinanza.
Di Antonella Soddu
Con l’arrivo dei Navigator negli uffici dei CPI parte la cosiddetta “fase2” in attuazione della legge che ha istituito il reddito di cittadinanza. Per esser più chiari e precisi, si tratta della fase più strettamente connessa alle politiche attive del lavoro. Il 2 settembre, infatti, con circa 4 mesi di ritardo sulla tabella di marcia prevista dalla legge, con l’arrivo dei Navigator nei CPI sono partite le prime convocazioni dei percettori di reddito di cittadinanza. Vediamo; i centri per l’impiego avranno 30 gg di tempo per convocare i soggetti interessati attraverso sms o email. Chi non la fornito, l’email, la dovrà fornire nel corso del colloquio. A Milano a Palermo, le primissime convocazioni da parte dei Centri per l’impiego (Cpi) dei percettori di reddito di cittadinanza “occupabili i requisiti, dovranno essere inseriti nel programma di ricerca di un impiego, firmando il patto per il lavoro. Fin oggi, sono 704.595 i beneficiari. In base alla legge è convocabile dai Cpi l’intestatario del reddito tutti i maggiorenni della famiglia non occupati o che non frequentano un regolare corso di studi. Alcuni numeri; La fetta principale degli oltre 704mila soggetti indirizzati al patto per il lavoro si trova in Campania (178.370 persone), a seguire Sicilia (162.518), Calabria (64.057), Puglia (50.904). In queste quattro regioni meridionali si concentra il 64,7% dei soggetti occupabili. Nel Lazio le persone da avviare a percorsi di politica attiva sono 37.939, in Lombardia 33.598; in Piemonte 30.273, in Toscana 21.922, in Emilia Romagna 16.223, in Veneto 14.535, in Sardegna 39. 854. Sono esclusi dalla chiamata: i beneficiari della pensioni di cittadinanza o gli over 65, i disabili (possono però aderire volontariamente); i componenti della famiglia con impegno di cura per bambini sotto i 3 anni o per persone non autosufficienti; soggetti che hanno già sottoscritto un patto di servizio perché si sono recati volontariamente presso un Cpi. Le persone che hanno già in piedi un patto di servizio dovranno essere convocate per stipulare il patto per il lavoro ed essere informati circa gli obblighi connessi al reddito di cittadinanza. I soggetti invece che hanno in corso una misura di politica attiva proseguono e saranno poi convocati dai Cpi per la stipula del patto per il lavoro entro 30 giorni dal termine dell’intervento. Entro il 15 dicembre poi i Cpi effettuano la presa in carico, con la verifica delle fattispecie di esclusione-esonero. La partenza avvien e con mesi di ritardo rispetto quanto disposto dalla legge. La convocazione doveva scattare molto prima, entro i 30 giorni successivi il ricevimento della card (con gli importi riconosciuti caricati) con la presentazione della dichiarazione d’immediata disponibilità a lavorare. Cos’è il patto per il lavoro? Serve a identificare le competenze possedute e prevede che debba essere accettata almeno una delle tre offerte d’impiego congrue che saranno avanzate. in base alla legge, si devono seguire tre principi di coerenza: A) la coerenza tra l’offerta di lavoro e le competenze; B) La distanza dal domicilio; C) la durata dello stato di disoccupazione. Vediamo ora qualche numero che riguarda la Sardegna: Sono 39 854 i sardi che attualmente ricevono il RdC. Si attesta al 15,4% il Tasso di disoccupazione (nel 2014 il tasso raggiunse il 18,4% )
Alcune curiosità; secondo molti esperti economisti, il 30% dei disoccupati non trova lavoro a causa del disallineamento tra la domanda e l’offerta. Gli obiettivi dei navigator: in due anni devono formare almeno 150 persone e focalizzare i bisogni di almeno 150 imprese. In tal senso i CPI sardi - considerati un’eccellenza in Italia per quanto riguarda le politiche attive del lavoro - possono vantare un primato; se nel resto del Paese il 4,5% dei nuovi contratti passa per i CPI, in Sardegna la percentuale arriva al 10% e gran parte del merito è dovuta alla figura del Job Account inserita nella riforma dei CPI del 2016 ( voluta dalla Giunta Pigliaru ) . Un’ultima curiosità; fin oggi sembra che l’incentivo per le assunzioni non attrae . Infatti le risposte delle imprese sono state fin ora molto restie . Poche sono state le imprese che hanno bussato ai CPI per avere info sui percettori di RdC. Va anche detto che sempre poche sono state le imprese che hanno effettuato l’accesso per la registrazione alla piattaforma Manca. Ancora poche quelle che hanno inserito i posti disponibili. Un’attività che procede lenta da parte delle imprese che preferiscono far loro direttamente le selezioni del personale e non demandare ai CPI.
Insomma, c’è da giurarci che ci vorrà ancora molto tempo per poter vedere dei risultati e nel frattempo, secondo anche i 25 punti del nuovo accordo politico di Governo, ci saranno degli interventi finalizzati a migliorare la misura di contrasto alla povertà e politica attiva del lavoro.
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