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Redazione Giornalia

Scambio di lettere e accuse tra Conte, Salvini e Di Maio, attraverso i social

Conte: «da te collaborazione sleale». Salvini: «sempre stato leale». Di Maio: «Salvini, ti sei pentito ma ormai la frittata è fatta»

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Riportiamo integralmente lo scambio di lettere tra il Presidente Conte, il Ministro Salvini e il Ministro Di Maio

La lettera del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte:

Gentile Ministro dell’Interno, caro Matteo,

ti scrivo questa lettera aperta perché il caso della nave Open Arms domina ormai le prime pagine dei giornali e perché sono costretto a constatare che anche la corrispondenza d’ufficio tra la Presidenza del Consiglio e il Viminale viene poi riportata sui giornali e allora tanto vale renderla pubblica all’origine, per migliore trasparenza anche nei confronti dei cittadini.

Ti ho scritto ier l’altro una comunicazione formale, con la quale, dopo avere richiamato vari riferimenti normativi e la giurisprudenza in materia, ti ho invitato, letteralmente, “nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione”.

Con mia enorme sorpresa, ieri hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo.

Comprendo la tua fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula “porti chiusi”. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi. Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa.

È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare.

Come ho sempre pubblicamente rappresentato, il tema dell’immigrazione è un tema complesso. Va affrontato con una politica di ampio respiro, come ho provato a fare sin dal primo Consiglio Europeo al quale ho partecipato, a fine giugno 2018, evitando di lasciarci schiacciare dai singoli casi emergenziali.

Da subito ho elaborato una piattaforma politica fondata su sei premesse e dieci obiettivi, in modo da inserire tutte le singole iniziative in questa prospettiva strategica, sempre costantemente ispirata alla tutela dei diritti fondamentali e, in particolare, della dignità della persona e alla protezione dei nostri interessi nazionali, sovente compromessi nella gestione del fenomeno migratorio.

Ho personalmente contribuito a perseguire questo nuovo indirizzo politico, di maggiore rigore rispetto al passato, al fine di contrastare più efficacemente l’immigrazione illegale e la moderna e disumana “tratta dei disperati”, alimentata dalle organizzazioni criminali.

Ho viaggiato in lungo e in largo in Africa e nel Medio Oriente per incrementare la cooperazione nei Paesi di origine e nei Paesi di transito, dove si concentrano le rotte dei migranti.

Abbiamo sempre lavorato intensamente, coinvolgendo anche il Ministro Moavero, per rendere più efficace il meccanismo dei rimpatri per i migranti che non hanno diritto ad alcuna protezione.

Mi batterò sino all’ultimo giorno perché si affermi un meccanismo europeo, da applicare in via pressoché automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell’Unione pienamente coinvolti, in modo da evitare che i Paesi di primo sbarco, come l’Italia, siano abbandonati a se stessi.

Pur in attesa che si attui questo meccanismo europeo, sono sempre personalmente intervenuto, con gli altri Paesi europei, per pretendere e ottenere una redistribuzione dei migranti che sono sbarcati nei nostri porti. E a questo proposito dobbiamo dare atto che sia la Commissione europea sia alcuni leader europei ci hanno sempre teso la mano per sbloccare situazioni emergenziali.

Questo è il momento di insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l’Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più ingestibile. La nuova Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, nei colloqui sin qui avuti, mi è sembrata molto determinata a percorrere questa strada e a darci una mano risolutiva.

In definitiva, se davvero vogliamo proteggere i nostri “interessi nazionali”, non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza. Abbiamo chilometri di coste e siamo a una manciata di ore di navigazione dall’Africa e dal Medio Oriente. Da ultimo tu stesso hai constatato come è difficile contrastare i quotidiani, minuti sbarchi clandestini.

Non possiamo agire da soli. Dobbiamo continuare a insistere in Europa, come peraltro hai fatto Tu, di recente a Helsinki. E’ questa la direzione giusta.

E poi non oscuriamo quello che abbiamo fatto di buono. Se mai rammarichiamoci per quello che ci riproponevamo di ottenere e ancora non abbiamo ottenuto.

Un ultimo aggiornamento sulla vicenda Open Arms.

Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti. Ancora una volta, i miei omologhi europei ci tendono la mano.

Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo. Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo.

La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare “slabbrature istituzionali”, che a tratti sono diventati veri e propri “strappi istituzionali”.

Per queste ragioni mi sono ritrovato costretto a intervenire varie volte - l’ho fatto perlopiù riservatamente - non per l’ansia di contrappormi politicamente alle tue iniziative, ma per la necessità di rivendicare l’applicazione del principio di “leale collaborazione”, che è fondamentale per il buon funzionamento delle istituzioni pubbliche.

Il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori. Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione.

Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità.

Buon ferragosto,

Giuseppe Conte


La risposta del Ministro Salvini:

Carissimo Presidente Conte,

leggo con stupore che Lei mi rimprovera una “ossessione” per i “PORTI CHIUSI”, parla di rabbia, slealtà, ansia, foga e altro ancora.

Sono stato leale e sempre lo sarò nel pieno rispetto di ogni carica istituzionale e, prima di tutto, nei confronti dei cittadini che incontro e che mi chiedono di intervenire.

Peraltro leggo queste accuse mentre presiedo da ore a Castel Volturno i lavori del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza.

Lotta alla mafia, alla camorra e alla ‘ndrangheta, lotta allo spaccio di droga e allo sfruttamento della prostituzione.

Calo dei delitti del 12% in questo 2019, fortissimo calo di omicidi (-18%), furti

(-17%), rapine in casa o in strada (-21%) e violenze sessuali (-24%).

E soprattutto crollo degli sbarchi dell’80% rispetto all’anno scorso (da 20.000 a 4.000) e del 90% rispetto all’anno prima, con molti morti in meno e un risparmio per gli Italiani di miliardi di euro, che serviranno per assumere entro un anno 8.000 donne e uomini delle Forze dell’Ordine.

Stiamo anche lavorando per riordinare le “scorte” che ogni giorno tolgono dalle strade oltre 2.000 uomini in divisa: si valuterà se queste 565 scorte sono ancora tutte giustificate.

Quindi confesso la mia “colpa”, caro Presidente, la mia “ossessione” nel contrastare ogni tipo di reato compresa l’immigrazione clandestina.

Faccio il Ministro per difendere i confini, la sicurezza, l’onore, la dignità del mio Paese.

Con me i porti sono e rimarranno CHIUSI ai trafficanti e ai loro complici stranieri.

Ed è chiaro che, senza questa fermezza, l’Unione Europea non avrebbe mai mosso un dito, lasciando l’Italia e gli Italiani soli come ha fatto negli anni dei governi di Renzi e del Pd.

Buona festa dell’Assunzione a Lei e a tutti gli Italiani, caro Presidente, soprattutto ai 56.698 donne e uomini in divisa che anche oggi garantiscono la nostra sicurezza, che sono il mio orgoglio.

La lotta alla criminalità, di ogni colore, tipo e nazionalità, è lo scopo del mio lavoro.

Anzi, della mia vita.

Grazie.

Matteo Salvini


Il post di Di Maio

Questo è stato il Governo che ha ridotto il numero di sbarchi in Italia, grazie al lavoro di tutti. Salvini di punto in bianco ha deciso di farlo cadere, in pieno agosto, senza alcuna spiegazione e senza nessun preavviso agli italiani. Quindi è inutile che ora sbraita, è colpa sua se oggi ci troviamo in questa situazione. E il Paese è più debole anche per i ricollocamenti degli immigrati negli altri Stati europei.

Ha aperto una crisi che, peraltro, ora rischia di far aumentare l’IVA a milioni di famiglie e che potrebbe mandare a casa migliaia di lavoratori: non riesco ad approvare il decreto per fermare la chiusura di Whirlpool a Napoli e altre questioni pendenti.

Lo ha fatto solo per il consenso. Lo ha fatto per qualche sondaggio? Non solo! Anche perché stavamo per togliere le concessioni ai Benetton e stavamo per tagliare 345 parlamentari, che lui non vuole tagliare più.

C’era un contratto, lui lo ha strappato. Non solo: adesso ha chiesto anche di sfiduciare il governo stesso di cui fa ancora parte, visto che non si è dimesso. Anche su questo, giorni fa aveva tuonato “siamo pronti a dimetterci tutti, vedrete...”. Sono passati 5 giorni ma stanno ancora tutti lì attaccati alla poltrona... Deve far comodo, evidentemente, avere l’auto blu e i voli di Stato mentre si fa campagna elettorale nelle spiagge!

Ha fatto tutto da solo, per tornare dopo nemmeno 24 ore nelle braccia di Berlusconi. Ora è pentito, ma ormai la frittata è fatta. Ognuno è artefice del proprio destino. Buona fortuna!

Per quanto riguarda la risposta a Conte (“Me lo dica in faccia”) siamo al paradosso. Parla lui, che in faccia a noi non ha mai detto nulla. Parla lui, che ha mandato tutto all’aria senza una motivazione, annunciando la crisi di governo da uno stabilimento balneare dopo essersi preso due settimane di ferie.

È facile fare i duri a parole. Duro devi esserlo nella vita e con chi se lo merita, non con dei bambini.

Se stai al governo e sei un ministro di questa Repubblica devi essere duro con i colossi e con le multinazionali che sfruttano il nostro Paese e i cittadini. Devi essere duro con Autostrade ad esempio, dopo che 43 persone innocenti hanno perso la vita perché un ponte gli è crollato sotto i piedi. E invece la Lega ha passato un anno a difenderla Autostrade...

Questi sono i fatti. Questa è la realtà.

Il 20 agosto noi Ministri del Movimento 5 Stelle saremo al fianco di Giuseppe Conte in aula per sostenerlo contro la sfiducia della Lega. 

Li aspettiamo al varco!

Fonte: facebook
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