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Sulle Elezioni del G.O.I. (Grande Oriente d'Italia)

L'imboscata e lo scippo

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Alcuni giorni fa avevo celebrato, con un articolo diffuso su Facebook, la vittoria del Fratello Leo Taroni nella votazione per la carica di Gran Maestro del G.O.I. (Grande Oriente d'Italia) in quanto i dati che circolavano indicavano che Leo avesse ottenuto la maggioranza dei voti.

Premetto che da alcuni anni sono in "sonno" da quella Obbedienza, che il suo attuale Gran Maestro ha svuotato di ogni residuo significato iniziatico. L'esclusione dal G.O.I. dei fratelli più dotati dal punto di vista esoterico e culturale, in primis del mio amico carissimo prof. Claudio Bonvecchio, nonché tutta una serie di decisioni, attività, prevaricazioni condotte contro diversi stimati fratelli mi ha spinto a non voler avere più niente a che fare con tale Struttura, anche in rapporto alle mie attività esoteriche, che possono essere evinte dalle mie molteplici pubblicazioni con la casa editrice Mimesis nonché dal sito ekatlos collegato alla pagina Facebook.

Come è nelle mie corde sono uscito in punta di piedi, motivando il mio "assonnamento" con ragioni personali e professionali, anche per non turbare e mettere in difficoltà i fratelli della Loggia del G.O.I. che ho fondato diversi anni fa e nella quale ho ricoperto più volte la carica di Maestro Venerabile.

Apprezzo molto Leo Taroni e il suo programma, al cui primo posto vi era l'eradicazione totale di ogni possibile infiltrazione affaristica e mafiosa dalle Logge di quella Comunione Massonica: si tratta di un problema molto rilevante che in diverse occasioni è stato oggetto delle indagini della magistratura e che ha gettato notevole discredito sulla Massoneria Italiana.

Ora sembra che, a causa dell'annullamento di diverse schede a favore del Fratello Taroni, per motivazioni che a quanto pare contrastano notevolmente con le norme elettorali e civili vigenti in Italia (vedasi foto), la Giunta Elettorale del G.O.I. sarebbe vicina a proclamare nuovo Gran Maestro il candidato "sponsorizzato" dal Gran Maestro attuale.


Leggo commenti entusiastici dei "Bisi boys": individui le cui caratteristiche spirituali, psicologiche e perfino somatiche mi sono fin troppo chiare sia come esoterista sia come psichiatra, in quanto tale disciplina medica specialistica non è univocamente rivolta alla diagnosi ed alla cura delle malattie mentali, ma anche alla comprensione delle personalità appartenenti al genere umano.

Come si può constatare non sto esprimendo giudizi di merito né voglio offendere nessuno: dico unicamente che tali tipologie sono lontane anni luce dalla mia e da quelle delle persone con cui lavoro esotericamente. È parimenti un giudizio oggettivo e scevro da ogni connotazione negativa il dover constatare che, come esistono due Italie dal punto di vista del voto politico, similmente esistono due Italie dal punto di vista massonico, dato che se l'Italia finisse al Tevere Leo Taroni avrebbe vinto con l'80% dei consensi e a nulla sarebbero valse le schede annullate in quanto "recanti ancora il tagliando anti- frode".

È parimenti un giudizio oggettivo e non di merito il constatare che sono gli abitanti dell'Italia meridionale a venire al Nord per curarsi o per trovare lavoro e non il contrario. Se siete massoni vi prego caldamente di risparmiarvi la solita lacrimosa storiella del povero Sud oppresso dal cattivo Garibaldi, dato che egli è stato Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia e dato che se il mio quadrisavolo Guglielmo Pepe e il mio trisavolo Achille Bortone (entrambi massoni) fossero rimasti nel "paradisiaco" Regno delle Due Sicilie, probabilmente sarebbero stati entrambi impiccati.

Per inciso "nonno Memmo" (come lo chiamava mio nonno) ovvero Guglielmo Pepe, uno dei protagonisti del Risorgimento italiano, era calabrese, di Squillace per la precisione. Alcuni anni fa partecipai ad una cerimonia di commemorazione nel suo paese natale, e ringraziai in cuor mio i Borboni per averlo costretto a rifugiarsi a Torino, e di conseguenza per aver determinato il trapianto del mio albero familiare nell'Italia del Nord.

Sono orgoglioso, orgogliosissimo, del mio sangue meridionale, ma se non vedete quale abissale differenza esiste tra il Sud e il Nord del nostro Paese evidentemente, se siete meridionali, non avete mai vissuto dove ho la fortuna di vivere io!

In conclusione: il mio caldo auspico è che il fratello Leo si rivolga ai competenti organi dello Stato: organi di cui ho fatto parte fino a poco tempo fa, avendo avuto l'onore di servire il mio Paese come colonnello medico dell'Arma dei Carabinieri. È giusto farlo in quanto non è possibile che possa continuare a esistere uno "Stato nello Stato", nel quale vigono regole diverse da quelle del restante Paese, imposte da satrapi e conducător di turno!

Ho già spiegato in altre occasioni che la regola imposta dal signor Bisi (Fratello è per me una ben altra cosa) di non poter ricorrere in caso di contenzioso alla magistratura ordinaria pena l'esclusione dalla Comunione è totalmente illegittima, in quanto si postula in tal modo che esistano in Italia circa 30.000 persone, ovvero gli appartenenti al G.O.I., "immuni" dall'attività degli organi inquirenti e giudicanti, i quali invece possono e devono indagare in tutte le circostanze e su qualsiasi Associazione esistente nel territorio della Repubblica Italiana.

Ho grande fiducia nella magistratura e sono certo che, se chiamata in causa, sarà in grado di intervenire con equità e giustizia. Come amava ripetere il mio povero cugino, prematuramente scomparso all'età di 61 anni, A.C. procuratore aggiunto di Roma: "Di noi hanno paura soltanto quelli che hanno qualcosa da nascondere".

Ai buontemponi che mi facessero notare che denunciare vicende della Comunione Massonica alla magistratura ordinaria è "contro- iniziatico", faccio presente che non vi è nulla di "iniziatico" nella votazione di un "Gran Maestro" con il metodo del "suffragio universale", ovvero consentita a tutti i fratelli Maestri.

Ai miei tempi erano solo i Maestri Venerabili a votare per il rinnovo della carica di Gran Maestro, mentre ad esempio nella Massoneria Egizia Tradizionale (quella vera, non le molteplici farloccherie presenti in questo sciagurato Paese), egli viene nominato "ad vitam" dal suo predecessore o dai membri del Sovrano Santuario di quella Obbedienza, ovvero dai fratelli insigniti del 95 grado o addirittura del 96!

Non vi è parimenti nulla di iniziatico nei lautissimi "appannaggi annui" percepiti dagli "eletti alla carica di Gran Maestro" né vi è nulla di iniziatico nelle retribuzioni a pioggia che costui è in grado di elargire ai propri fedelissimi.

Auguro perciò a Leo Taroni di riuscire finalmente a fare in modo che certe situazioni vengano chiarite e risolte DEFINITIVAMENTE o, in alternativa, gli auguro di avere la forza e la determinazione per creare un'Obbedienza alternativa a quella che, nella migliore delle ipotesi, è ormai null'altro che un Club Service in nulla diverso dal Rotary o dal Lyons di cui non a caso moltissimi degli attuali membri del G.O.I. fanno parte.

 

Apis


Fonte: Apis
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