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Redazione Giornalia

Venerdì 7 febbraio si terrà il primo incontro della Scuola di politica “Mons. Tonino Bello”

Alle 17:30, nel palazzo vescovile in via Vittorio Emanuele 15, a Villacidro

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Venerdì 7 febbraio, alle 17,30, nel palazzo vescovile in via Vittorio Emanuele 15, a Villacidro, si terrà il primo incontro, organizzato dalla Scuola di politica “Mons. Tonino Bello”.

Introdurrà i lavori don Marco Statzu, direttore della Caritas Ales-Terralba, con la relazione “Perché una scuola politica nel nostro territorio”.

Interverranno don Antonio Ruccia, docente alla Pontificia Università Lateranense, che si soffermerà “Sulle orme di mons. Tonino Bello” e Vittorio Pelligra, docente dell’Università di Cagliari, terrà la relazione “L’errore di Macchiavelli. Le isituzioni e l’idea di persona”.

“L’Italia ha bisogno di cristiani che abbiano un’identità salda, che sappiano dialogare con tutti e costruire reti di impegno’. Nel 2019 abbiamo lavorato in questa direzione: ci siamo incontrati e confrontati – spiega don Pittau -. La constatazione della scomparsa della vera cultura politica (non solo nell’ambiente cattolico) alla base, ma anche ai vertici della classe dirigente, ci spinge a passare all’azione, a curare un percorso di cultura politica, a fare ‘scuola’ politica”. La scuola vuole rivolgersi soprattutto ai giovani: “A loro appartiene il domani e, più realisticamente, a loro appartiene l’oggi. Dobbiamo camminare assieme, assieme fare strada”, aggiunge Pittau.

“Abbiamo pensato di condividere la nostra proposta con le diocesi di Oristano, di Cagliari e di Iglesias, spinti – dice l’ex direttore Caritas – non solo dalla logica che si sta facendo strada con il cammino iniziato per l’unificazione delle diocesi, quanto dalla considerazione della situazione della Sardegna tutta: zero politica, zero sviluppo, zero futuro; dalla povertà stiamo scivolando nella miseria. Il fallimento della politica di sinistra, di centro sinistra, della destra e del centro destra è sotto gli occhi di tutti. Il bene comune si costruisce ‘assieme’ come popolo, non nella divisione o nell’interesse di parte”.

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