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Franco Meloni

Verso il SINODO con il pensiero e le esortazioni del cardinale Carlo Maria Martini: «Chiesa indietro di 200 anni. Perché non si scuote, perché abbiamo paura?»

Condividendo l’esortazione del cardinal Martini, il papa invita la Chiesa a un radicale cambiamento, un’autentica conversione, tale che le consenta di colmare il ritardo storico che l’affligge. L’occasione per farlo è proprio il Sinodo

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Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e vice presidente della CEI, in un intervento sulla rivista online di informazione religiosa “SettimanaNews” del 20 c.m. sulla tematica della formazione del clero, cita alcune frasi di papa Francesco, che il teologo Brunetto Salvarani, nella sua pagina fb ritiene significative anche per illuminare il cammino sinodale di imminente avvio nella Chiesa universale e in quelle particolari. Concordiamo e le riproponiamo.

VERSO IL CAMMINO SINODALE

“Con la sua solita perspicacia e parrhesia papa Francesco, nel Discorso di auguri alla Curia romana in prossimità del Natale 2019 lo ha detto incisivamente: «Fratelli e sorelle, non siamo nella cristianità, non più! Oggi non siamo più gli unici che producono cultura, né i primi, né i più ascoltati. Abbiamo pertanto bisogno di un cambiamento di mentalità pastorale, che non vuol dire passare a una pastorale relativistica. Non siamo più in un regime di cristianità perché la fede – specialmente in Europa, ma pure in gran parte dell’Occidente – non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata». E ha poi richiamato l’espressione dell’ultima intervista del card. Martini, nel 2012, quando disse che la Chiesa era indietro di duecento anni”.

Ecco, condividendo il giudizio e l’esortazione del cardinal Martini, il papa invita la Chiesa a un radicale cambiamento, un’autentica conversione, tale che le consenta di colmare il ritardo storico che l’affligge. L’occasione per farlo è proprio il percorso sinodale. Sembra dunque utile riportare i concetti che il cardinal Martini espresse con esemplare chiarezza nell’ultima intervista che rilasciò nel settembre 2012 al Corriere della Sera, fattagli da Georg Sporschill e Federica Radice Fossati Confalonieri.

«Chiesa indietro di 200 anni. Perché non si scuote, perché abbiamo paura?»

[in “Corriere della Sera” del 1 settembre 2012]

Padre Georg Sporschill, il confratello gesuita che lo intervistò in Conversazioni notturne a Gerusalemme, e Federica Radice hanno incontrato Carlo Maria Martini l’8 agosto: «Una sorta di testamento spirituale. Il cardinale Martini ha letto e approvato il testo».

Come vede lei la situazione della Chiesa?

«La Chiesa è stanca, nell’Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l’apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi? (…) Il benessere pesa. Noi ci troviamo lì come il giovane ricco che triste se ne andò via quando Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. Lo so che non possiamo lasciare tutto con facilità. Quanto meno però potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador. Dove sono da noi gli eroi a cui ispirarci? Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell’istituzione».

Chi può aiutare la Chiesa oggi?

«Padre Karl Rahner usava volentieri l’immagine della brace che si nasconde sotto la cenere. Io vedo nella Chiesa di oggi così tanta cenere sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza.Come si può liberare la brace dalla cenere in modo da far rinvigorire la fiamma dell’amore? Per prima cosa dobbiamo ricercare questa brace. Dove sono le singole persone piene di generosità come il buon samaritano? Che hanno fede come il centurione romano? Che sono entusiaste come Giovanni Battista? Che osano il nuovo come Paolo? Che sono fedeli come Maria di Magdala? Io consiglio al Papa e ai vescovi di cercare dodici persone fuori dalle righe per i posti direzionali. Uomini che siano vicini ai più poveri e che siano circondati da giovani e che sperimentino cose nuove. Abbiamo bisogno del confronto con uomini che ardono in modo che lo spirito possa diffondersi ovunque».

Che strumenti consiglia contro la stanchezza della Chiesa?

«Ne consiglio tre molto forti. Il primo è la conversione: la Chiesa deve riconoscere i propri errori e deve percorrere un cammino radicale di cambiamento, cominciando dal Papa e dai vescovi. Gli scandali della pedofilia ci spingono a intraprendere un cammino di conversione. Le domande sulla sessualità e su tutti i temi che coinvolgono il corpo ne sono un esempio. Questi sono importanti per ognuno e a volte forse sono anche troppo importanti. Dobbiamo chiederci se la gente ascolta ancora i consigli della Chiesa in materia sessuale. La Chiesa è ancora in questo campo un’autorità di riferimento o solo una caricatura nei media? Il secondo la Parola di Dio. Il Concilio Vaticano II ha restituito la Bibbia ai cattolici. (…) Solo chi percepisce nel suo cuore questa Parola può far parte di coloro che aiuteranno il rinnovamento della Chiesa e sapranno rispondere alle domande personali con una giusta scelta. La Parola di Dio è semplice e cerca come compagno un cuore che ascolti (…). Né il clero né il Diritto ecclesiale possono sostituirsi all’interiorità dell’uomo. Tutte le regole esterne, le leggi, i dogmi ci sono dati per chiarire la voce interna e per il discernimento degli spiriti. Per chi sono i sacramenti? Questi sono il terzo strumento di guarigione. I sacramenti non sono uno strumento per la disciplina, ma un aiuto per gli uomini nei momenti del cammino e nelle debolezze della vita. Portiamo i sacramenti agli uomini che necessitano una nuova forza? Io penso a tutti i divorziati e alle coppie risposate, alle famiglie allargate. Questi hanno bisogno di una protezione speciale. La Chiesa sostiene l’indissolubilità del matrimonio. È una grazia quando un matrimonio e una famiglia riescono (…). L’atteggiamento che teniamo verso le famiglie allargate determinerà l’avvicinamento alla Chiesa della generazione dei figli. Una donna è stata abbandonata dal marito e trova un nuovo compagno che si occupa di lei e dei suoi tre figli. Il secondo amore riesce. Se questa famiglia viene discriminata, viene tagliata fuori non solo la madre ma anche i suoi figli. Se i genitori si sentono esterni alla Chiesa o non ne sentono il sostegno, la Chiesa perderà la generazione futura. Prima della Comunione noi preghiamo: “Signore non sono degno…” Noi sappiamo di non essere degni (…). L’amore è grazia. L’amore è un dono. La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?»

Lei cosa fa personalmente?

«La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall’aiuto degli altri. Le persone buone intorno a me mi fanno sentire l’amore. Questo amore è più forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della Chiesa in Europa. Solo l’amore vince la stanchezza. Dio è Amore. Io ho ancora una domanda per te: che cosa puoi fare tu per la Chiesa?».



Fonte: SettimanaNews, Aladinpensiero online, Brunetto Salvarani,
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Franco Meloni

23 Set 2021

Dalla pagina fb di Brunetto Salvarani. VERSO IL CAMMINO SINODALE (28) “La prima riforma della Chiesa sta nell’abolire definitivamente la parola laici e laicato, guadagnando la differenza di funzioni all’interno di un’unica comunità sacerdotale (LG 11).” Andrea Grillo, Blog COME SE NON, 2018


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Franco Meloni

24 Set 2021

Dalla pagina fb di Brunetto Salvarani. VERSO IL CAMMINO SINODALE (29) Quando il disagio dei preti si manifesta spesso lo fa in forme gravi, le vocazioni sono in crisi, i laici latitano. C’è sete di confronto, di conforto, di rinnovamento. «Per questo lavoro di cambiamento di rotta è necessario l’aiuto di tanti uomini e di tante donne. Questo cambiamento richiede tanta fede e il coinvolgimento di tanti cuori e di tanta sapienza. Per questo cambiamento ci vuole sicuramente un Sinodo». Siamo in un’emergenza e il silenzio rischio di essere assordante. Maria Elisabetta Gandolfi, Re-Blog, 24-9-2021


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Franco Meloni

26 Set 2021

Sulla pagina fb di Brunetto Salvarani. VERSO IL CAMMINO SINODALE (31) Il ministero del presbiterato non è la salita sul podio per ricevere qualche medaglia, ma è la discesa verso i piccoli, l’ascolto delle loro gioie e fatiche, la condivisione dei loro pesi e delle loro risorse. I piccoli, quelli che non salgono sul podio del mondo, perché non possono esibire ricchezza, potere, bellezza, salute, successo e prestigio, siano i vostri – i nostri – compagni di cammino. È il modo più vero di invocare e onorare il nome di Gesù. don Erio Castellucci, Cattedrale di Carpi, 25-9-2021


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Franco Meloni

27 Set 2021

Sulla pagina fb di Brunetto Salvarani. VERSO IL CAMMINO SINODALE (32) Non si tratta quindi solo di praticare, ma di innamorarsi della sinodalità, e ‘sposarne’ le dinamiche per incarnarle nella storia: una vera sfida, un cammino che non si conclude mai, per i singoli e per la Chiesa. Un cammino dalla meta decisamente alta: in Gaudete et exsultate papa Francesco affermava che “la santificazione è un cammino comunitario da fare due a due” (GE 141): ne consegue che un cammino sinodale autentico è in se stesso via di santità per i suoi protagonisti. Assunta Steccanella, vinonuovo.org. 16-9-2021


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Franco Meloni

27 Set 2021

VERSO IL CAMMINO SINODALE (33) È un paradosso, ma una parte della Chiesa italiana sembra volersi “difendere” dal Sinodo. Come se il Sinodo possa essere un elemento di “crisi” per una Chiesa che non ne ha bisogno. Credo che questa sia una occasione storica, in cui l’effetto di “trascinamento” dell’elaborazione sinodale a livello di Chiesa universale può giovare a rivedere il passo della Chiesa italiana. Francesco lo dice apertis verbis: dobbiamo lasciarci mettere in crisi dall’ascolto. Andrea Grillo, intervista di R. Gumina, 27-9-2021


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Franco Meloni

29 Set 2021

VERSO IL CAMMINO SINODALE (35) Non ci siamo resi conto della velocità delle trasformazioni e – per essere sinceri – non è stata compresa la loro portata. Per due motivi: il primo è consistito nel non avere strumenti di lettura, il secondo nel rimanere fedeli a quanto la liturgia, la morale, la teologia ci avevano suggerito nel dopoguerra. Il problema vero è una nuova visione del mondo enormemente lontana dai comportamenti trascorsi. Il divario di sintesi religiosa e mondo sociale è diventata enorme. (...) La riforma della Curia romana, l’aggregazione delle diocesi, le chiese dismesse, la riorganizzazione diocesana, i nuovi gruppi ecclesiali, le giovani e le antiche Congregazioni religiose, gli scandali, l’uso delle proprietà ecclesiastiche sono temi pertinenti al Sinodo. Vinicio Albanesi, Settimananews, 27-9-2021


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Franco Meloni

30 Set 2021

VERSO IL CAMMINO SINODALE (36) Lo scorso gennaio incontrando l’Ufficio Catechistico della CEI il papa gesuita ha chiarito: «Il Concilio è magistero della Chiesa. O tu stai con la Chiesa e pertanto segui il Concilio, e se tu non segui il Concilio o tu l’interpreti a modo tuo, come vuoi tu, tu non stai con la Chiesa. Dobbiamo in questo punto essere esigenti, severi. Il Concilio non va negoziato, per avere più di questi… No, il Concilio è così. E questo problema che noi stiamo vivendo, della selettività rispetto al Concilio, si è ripetuto lungo la storia con altri Concili». Anche per la Chiesa italiana, in procinto di vivere un’intensa stagione sinodale, l’esperienza e la teologia del Vaticano II richiedono una rielaborazione audace e profetica in grado di comunicare, con creatività, la novità del cristianesimo. Roberto Oliva, Settimananews, 29-9-2021


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Franco Meloni

01 Ott 2021

Dalla pagina fb di Brunetto Salvarani. VERSO IL CAMMINO SINODALE (37) “Il cammino sinodale non parte da zero, ma s’innesta nelle scelte pastorali degli ultimi decenni”, scrive la CEI. Non troviamo un minimo cenno critico a quello che è accaduto negli ultimi 30-50 anni della chiesa cattolica italiana o un sia pur minimo accenno alle ragioni sistemiche e ai limiti strutturali a cui agganciare il bisogno di un cammino sinodale di rinnovamento. Il cammino sinodale della chiesa tedesca è nato, nel 2019, dallo scandalo della pedofilia. Il “punto morto” in cui ci troviamo attualmente – scriveva il card. Marx – spero che con il cammino sinodale possa diventare un “punto di svolta”. Possibile che il cammino sinodale della chiesa italiana debba svolgersi sol perché lo chiede un papa e non perché, per prima i vescovi tutti, sentano la necessità di fare un minimo di autocritica per rendere la chiesa italiana più fedele al Vangelo? Sinodo italiano. Un grido dal Sud, Manifesto 4 ottobre, 30-9-2021


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Franco Meloni

04 Ott 2021

Brunetto Salvarani. VERSO IL CAMMINO SINODALE (39) Credo che la domanda sottesa a tale processo, sull’identità della Chiesa e su cosa significhi essere Chiesa oggi, vada declinata nell’unica modalità sensata: non rassegnandosi a contemplare il proprio ombelico né cimentandosi in analisi autoconsolatorie, come talvolta si rischia di fare, bensì misurandola sui suoi modi di relazionarsi con il mondo esterno, con quell’alterità che ormai ci abita e ci mette in crisi e spesso ci inquieta, con la vasta porzione di Paese che non solo ha smarrito il senso di Dio, ma non sente per nulla il bisogno di un’appartenenza ecclesiale e neppure ha la percezione di cosa voglia dire un’appartenenza simile (rimando all’analisi di un teologo di vaglia come il gesuita C. Theobald, che parla apertamente di esculturazione del cristianesimo dalla cultura europea). B.S., Editoriale di Notizie, 3-10-2021


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Franco Meloni

05 Ott 2021

Dalla pagina fb di Brunetto Salvarani. VERSO IL CAMMINO SINODALE (40) Per prima cosa, a dispetto della pubblicistica che si pasce di argomenti divisivi più o meno sentiti, bisognerà avere consapevolezza che il cammino sinodale, se vorrà riuscire, dovrà concentrarsi su questioni di metodo, più che di contenuti (i quali, naturalmente, non mancheranno, come non dovranno mancare le decisioni e gli sguardi di prospettiva, pena ulteriori frustrazioni per ciò che resta del mondo cattolico). Perché? Perché sinora, salvo benemerite eccezioni, nei sinodi precedenti, la parola d’ordine della sinodalità, del camminare insieme, sia pur sovente proclamata, è rimasta talora sulla carta; ed è necessario che si passi finalmente dalla carta alla vita. B.S., ottobre 2021


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Franco Meloni

06 Ott 2021

Dalla pagina fb di Brunetto Salvarani. VERSO IL CAMMINO SINODALE (41) Vedendo la situazione sociale e politica del nostro tempo penso che, se la Chiesa riuscisse veramente a riformarsi su un livello più sinodale, con ciò che la sinodalità realmente significa per la vita ecclesiale, questo potrebbe essere anche un grande contributo che viene dato pure alle società e alle democrazie contemporanee, che stanno vivendo dei forti momenti di crisi e anche di pericolo. La sinodalità potrebbe essere un modo per annunciare il vangelo non soltanto in termini “personali”, ma anche come Chiesa che sta dentro una società e che lo annuncia anche ai processi “sociali”. Roberto Repole, Settimananews, 27-3-2019


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