Next Generation EU - Recovery Plan in Italia e in Sardegna
Un ammontare di denari mai visto prima d'ora a disposizione dell'Italia e, per parte, della Sardegna. Sapremo programmare e gestire bene queste risorse? Il passato non depone a nostro favore. Che fare oggi?
Venerdì 5 marzo alle ore 18.00 "il manifesto sardo" e "aladinpensiero" organizzano un seminario web sul Recovery Plan in diretta dalla pagina Facebook, YouTube e dal sito del manifesto sardo.
Intervengono: Lilli Pruna, docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro – Università di Cagliari; Chiara Maria Murgia, laureanda in Cooperazione Internazionale e Sviluppo presso La Sapienza Università di Roma; Alessandro Spano, docente di economia aziendale – Università di Cagliari; Enrico Lobina della Fondazione Sardinia; Graziella Pisu, esperta fondi strutturali europei, già direttore Centro di Programmazione RAS; Umberto Allegretti, professore emerito di diritto pubblico – Università di Firenze; Andrea Soddu, sindaco di Nuoro. Coordinano Roberto Loddo de il manifesto sardo e Franco Meloni di AladinPensiero.
Sono 209,9 i miliardi di euro destinati dall’Unione Europea all’Italia sul Recovery Fund (denominazione ufficiale Next Generation EU), da spendere entro il 2026, a cui si aggiungono i fondi strutturali europei (e per ciascun anno quelli ordinari di bilancio) sia residui, sia i nuovi della programmazione 2021-2027 (questi ultimi da spendere entro il 2029). Gli interventi programmabili in precisi progetti devono rispondere ai criteri stabiliti dalla Commissione e dal Parlamento europeo, declinando su 6 “missioni” fondamentali i 17 macro obbiettivi di sviluppo sostenibile fissati nell’Agenda Onu 2030, pienamente recepiti dall’Unione Europea. Le sei missioni sono: 1. Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura; 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica; 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4. Istruzione e Ricerca; 5. Inclusione e Coesione; 6. Salute.
L’Italia non è in ritardo rispetto alla programmazione dei fondi (i piani devono essere presentati alla Commissione europea entro il 30 aprile 2021) stante il fatto che il precedente governo Conte aveva licenziato un’ipotesi di Piano (PNRR) il 12 gennaio u.s.: un documento ben strutturato, tuttavia incompleto e carente nell’individuazione dei percorsi attuativi; soprattutto privo del consenso delle Regioni, degli Enti locali e delle parti sociali, che sono indispensabili rispetto ai buoni esiti complessivi. Il governo Draghi apporterà i necessari correttivi nelle direzioni citate. Ne siamo certi, anche se non conosciamo ancora in quale misura lo farà.
A proposito della gestione e della spendita dei fondi, nutriamo fondate preoccupazioni sull’efficienza degli apparati ai quali compete l’operatività. De Gaulle, o forse ancor prima Napoleone, diceva “l’intendenza seguirà”, nel senso che alle decisioni politiche devono necessariamente seguire quelle attuative. Ecco, anche su questo versante, stante l’esperienza del passato, non possiamo essere tranquilli. C’è molto da correggere, in tutti gli ambiti interessati e a tutti i livelli. E in Sardegna? I problemi sono analoghi, con una dose di maggiore criticità.
Non sappiamo ancora di quanti fondi potrà disporre la Sardegna. Si parla di oltre 7 miliardi di euro, con le ulteriori aggiunte (fondi strutturali e di bilancio), sempre riferiti alla programmazione 2021-2027. Sui due versanti, quello della programmazione e quello della gestione, occorre impegnarsi, in misura molto più rilevante di quanto già si sta facendo. Occorre cambiare passo per tutti i diversi aspetti, ricercando e praticando la massima unità possibile tra le forze politiche tra di loro, le istituzioni e le parti sociali. Un po’ sul modello proposto (o imposto) da Mattarella-Draghi, che speriamo abbia successo. Dobbiamo mettere mano all’adeguamento della struttura gestionale, richiamando all’esercizio di forte corresponsabilità i pubblici impiegati, a tutti i livelli. E chiamando i cittadini, singoli e organizzati, a un forte coinvolgimento, nelle forme più avanzate della sussidiarietà.
Di tutto questo ci occuperemo in una serie di webinar, organizzati da il manifesto sardo e da Aladinpensiero (e altri media che si aggiungeranno), a cui parteciperanno politici, sindacalisti, esperti, funzionari pubblici, esponenti del mondo economico, della cultura, del terzo settore e volontariato, operatori della comunicazione. La NGEU è un’occasione che sarebbe drammatico perdere. Ma noi siamo gramscianamente ottimisti.
28 Feb 2021
Venerdì 5 marzo alle ore 18.00 Il manifesto sardo e AladinPensiero organizzano un seminario web sul Recovery Plan in diretta dalla pagina Facebook, YouTube e dal sito del manifesto sardo. Da questo link su YouTube sarà possibile seguire la diretta: https://youtu.be/1o4S21FZN4U
03 Mar 2021
Proposta di istituzione di un Osservatorio (o Forum) regionale per il monitoraggio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Una nostra proposta indirizzata al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna Christian Solinas e a tutti i gruppi politici presenti in Consiglio Regionale. Riguardo all’impegno assunto dal presidente della regione e condiviso da tutte le forze politiche presenti in Consiglio Regionale (partecipazione delle forze politiche, culturali, sociali, datoriali e sindacali della Sardegna), con specifico riferimento alle entità della società civile, di cui siamo parte attiva, sosteniamo la richiesta dell’istituzione di un Osservatorio regionale di monitoraggio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che coinvolga le entità sopra richiamate. Al riguardo si osserva come le funzioni del proposto Osservatorio regionale coincidano con il costituendo (da parte della Regione Sarda) Forum Regionale per lo Sviluppo sostenibile*, che, avendo rilevanza istituzionale, potrebbe coesistere con l’organismo di carattere spontaneo. O forse potrebbe trattarsi di un’unica entità, cosa possibile in applicazione dei principi di sussidiarietà (si parla qui di sussidiarietà orizzontale), sanciti dalla Carta costituzionale (art. 118). * REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA – GIUNTA REGIONALE. DELIBERAZIONE N. 64/23 DEL 28.12.2018 Oggetto: Indirizzi per la costruzione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS). “(…) La definizione della Strategia dovrà avvenire attraverso il coinvolgimento della società civile e a tal fine verrà costituito un Forum Regionale per lo Sviluppo Sostenibile quale spazio di informazione, ascolto, confronto e consultazione che si avvarrà di momenti di incontro, gestiti con metodologie partecipative, al fine di garantire il dialogo e lo scambio con tutte le parti sociali interessate”. Sembra che la Regione stia per costituire questo Forum. Potrebbe essere incaricato di “sorvegliare” anche l’applicazione del Recovery Plan in Sardegna, considerato che i relativi progetti devono rapportarsi proprio agli obbiettivi dell’Agenda Onu 2030. Il direttore di Aladinpensiero online (http://www.aladinpensiero.it) Franco Meloni
22 Ago 2021
Sarebbe forse utile un giudizio ragionato su come si stia attualmente procedendo, formulato con la medesima chiarezza e competenza.
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